All’Ippodromo delle Capannelle di Roma si esibisce per la rassegna Rock in Roma 2018 il cantante capitolino Coez. Il cantante regala a tutti i suoi concittadini uno spettacolo dalle valenze simboliche che ripercorre la sua vita attraverso le melodie delle sue opere. Scriveremo questo report a modo nostro aiutandoci con i testi delle canzoni del rapper perché è la musica che ci trasmette le parole più grandi.
L’ippodromo è letteralmente invaso da trentatremila persona pronte a esaltarsi ascoltando il loro idolo. Tutti indossano occhiali scuri per combattere almeno visivamente il forte caldo romano. Il clima è dei migliori e sembra di essere ad una festa popolare con persone pronte a divertirsi e qualcuna è già in hangover dalla notte prima. Attendiamo tanto prima di sentire cantare Coez, alcuni sono li dalle 14 altri sono da soli, in piedi dalle 18 e per un attimo dalla stanchezza siamo morti insieme. Ormai pensiamo che la musica non c’è ma, fortunatamente, ci dobbiamo ricredere. E invece no! Una scarica d’adrenalina ci pervade i tessuti e siamo pronti a ballare e a scatenarci. Molti sono così gasati che dentro di loro si dicono: “Faccio un casino“. Alla fine tutto nella norma al massimo qualche urla che supera il suono di un jet in volo. Ci lasciamo avvolgere dai colori che provengono dal palco, sembrano le luci della città di Los Angeles per quanto sono forti e ci sembra che non ci sia niente che non va.
Alla fine Coez si dimostra il fratello che tutti vorremo avere, racconta la storia di tutte le nuove generazioni. Tra difficoltà e piccoli successi le ali sporche di petrolio si lavano e siamo pronti a volare. Non è semplice convincere un così disteso parquet di persone ma con le giuste parole si riesce ad entrare nel cuore di chiunque.
Le canzoni sembrano ripetere un mantra che tutti dovremmo seguire almeno una volta nella vita. Nessuno è migliore di me, la strada è mia, il futuro è mio. Alcune canzoni sono così autobiografiche, cariche di sentimento che non risultano mai mielense ma o banali ma veri pezzi di vita.
Silvano Albanese (vero nome del cantante) canta Lontana da me e subito ci ripercorrono in mente amori finiti ma mai dimenticati e mentre guardiamo la nostra nuova ragazza le sussurriamo dolcemente: vorrei portarti via per proteggerti da questo mondo infame. Ad impreziosire il concerto, Coez canta un piccolo inedito che parla della città di Roma e dedicandolo ai suoi fun provocando fenomeni di commozione generale. Il concerto finisce. Nonostante la calca non abbiamo costole rotte e ci dirigiamo verso l’uscita come se passeggiassimo per le strade della Barceloneta un po’ storditi ma soddisfatti. Ci siamo divertiti ma siamo allo stesso tempo dispiaciuti per la fine dello spettacolo anche se ormai consideriamo Coez un fratello, un still fenomeno. Anzi gli vogliamo cosi tanto bene che vorremo ringraziare sua madre con un “E yo mamma” per fargli capire quanto gli siamo gra:esso al mondo un cosi bravo cantante.
Live Report: Quinto De Angelis
Photogallery: Andrea Stevoli