Truman Capote e la sua Colazione da Tiffany

Colazione da Tiffany è il romanzo più famoso di Truman Capote dopo A sangue freddo, che gli valse il successo, e la fama di maledetto. Per la sua esistenza sregolata, distruttiva infatti, conclusasi il 25 Agosto del 1984, lo scrittore è considerato un moderno Oscar Wilde. E’ difficile leggere il libro, un romanzo breve in realtà, senza pensare alla trasposizione cinematografica realizzata qualche anno dopo, nel 1958. Il film, indimenticabile quanto il romanzo, più longevo e inossidabile degli stessi brillanti di Tiffany, ha come protagonista quella che potremmo oggi definire una “escort”, ma piena di grazia; quella grazia disarmante che solo Audrey Hepburn ha avuto, la protagonista del film.

Il romanzo

Colazione da Tiffany e Truman Capote-immagine web
Colazione da Tiffany e Truman Capote-immagine web

Diversamente dal film, la storia di Holly Golightly, che in realtà si chiamava Lula Mea, è raccontata in un lungo flashback da un barista di nome Joe. L’uomo era stato suo vicino di casa nell’Upper East Side a New York. Holly,di cui era innamorato viene descritta come una ragazza frivola che conduce una vita effimera, mondana, superficiale. Una donna che vive di espedienti, che concede i suoi favori ad uomini facoltosi, mentre cerca il suo posto nel mondo. Posto che sembra trovare solo dentro la famosa gioielleria Tiffany, il solo luogo in cui si sente al sicuro.

La storia fra Holly e il protagonista è platonica e quindi più forte di un legame amoroso vero e proprio. Joe, allora scrittore, viene a conoscenza della vera storia di Holly, sposata ad un veterinario di campagna quando aveva solo 17 anni. Al contrario che nella pellicola, la protagonista partirà per il Brasile nonostante il matrimonio con il ricco proprietario terriero sia sfumato, lo scandalo che la porta in prigione, e la perdita del bambino. Holly non ha legami se non con il suo gatto, e prima di partire abbandona la bestiola. Gatto, verrà ritrovato da Joe solo molto tempo tempo, quando avrà già una nuova famiglia e lui mai più notizie di lei.

Colazione da Tiffany, copertina libro-immagine web

Capote, Joe, Holly e Lula Mea

Il romanzo di Truman Capote è indimenticabile al pari del film, ma diversamente da quest’ultimo, il libro è duro, il finale amaro. La voce narrante è quella di uno scrittore omosessuale dietro il quale sembra nascondersi lo stesso autore. Ma se è vero che si scrive sempre del mondo che si conosce meglio, anche se quel mondo siamo noi, Capote è più Holly e Lula Mea insieme. Il personaggio tratteggiato è forte e fragile insieme, cerca qualcosa che non riesce ad identificare, si vende con grazia, fuma, beve, e si droga.

Dietro superficialità si nasconde la profondità di un dolore insondabile. Lula Mea è stata sposa a soli 17 anni di un uomo anziano che l’ha adottata insieme al fratello. Un uomo che la descrive come un animale selvatico ed indomabile. E infatti, lei, scappa, si costruisce una vita come può, una vita che spera possa fare da ponte ad un futuro migliore. E l’unica creatura selvatica che può starle accanto è un gatto. Perde il fratello, perde un figlio, perde il futuro, di nuovo, e non si arrende, recide ancora una volta i legami col passato e parte per una terra a lei sconosciuta. È impossibile non amare Lula Mea, noi tutti la amiamo. La amiamo più di quanto lei amasse Tiffany.

Holly e Gatto-Colazione da Tiffany-fonte web
Holly e Gatto-Colazione da Tiffany-fonte web

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