Il 17 settembre del 1787, dopo vari conflitti cruenti, finalmente arriva la firma, di uno dei documenti più celebri al mondo. Parliamo della Costituzione degli Stati Uniti d’America. Nei suoi originali 7 articoli, sono delineate le linee guida, del nascente Stato federale. Come la divisione dei tre poteri: quello esecutivo, quello legislativo e giudiziario. Dogmi fondamentali, che ancora oggi governano l’assetto governativo statunitense. Ma per una delle parti rimaste immutate nel tempo, ve ne sono in realtà altrettanti articoli, che nei secoli hanno sono cambiati in modo radicale e talvolta rivoluzionario.
Dopo la firma del 1787, la Costituzione degli Stati Uniti d’America, è ratificata nel 1788. E nel marzo del 1789, entra in vigore. Le modifiche avvenute dalla sua entrata in vigore, sono adottate per soddisfare le varie esigenze nei secoli; per rispecchiare quanto più possibile, alle società future. Sostanzialmente però, i primi 10 articoli, definiti “Bill of Rights“, raccolgono tutti quegli emendamenti a tutela della libertà e dei diritti inviolabili di ciascun individuo. L’originale documento della Costituzione degli Stati Uniti d’America, è composto di 4 pagine e interamente scritte su pergamena.
Lo sapevi che…
La Costituzione degli Stati Uniti d’America, rappresenta senza alcun dubbio, un esempio eclatante, per tutte quelle costituzioni del mondo, scritte dopo quel fatidico 1787. Ma non tutti forse sanno, che un documento così cruciale e decisivo, in realtà e a differenza di altre costituzioni, è composto in origine di pochi articoli. Sono solo 7 infatti, gli articoli da cui tutto ha origine. Ma forse vi è uno degli emendamenti costituenti, più celebre di altri. Infatti a chi non è mai capitato, almeno una volta, di sentire citato, magari in un film o su qualche libro, la famosa frase:” Mi appello al quinto emendamento”.
Cos’è quindi questo quinto emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America? Racchiude la tutela delle libertà individuali, che ciascun cittadino americano ha per nascita. Così da poter in ogni momento, affermare il suo inalienabile diritto, nell’astenersi dal non dire o non fare cose che possano nuocere a se stesso.
a cura di Chiara Bonacquisti
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