L’assistenza domiciliare è una componente essenziale per molte famiglie che hanno bisogno di cure continue per i propri cari anziani o malati. Tuttavia, può capitare che la badante che si occupa della persona assistita decida di andarsene improvvisamente, lasciando la famiglia in una situazione di disagio e incertezza. Le ragioni per le quali una badante potrebbe prendere la decisione di interrompere il proprio impiego sono molteplici. In primo luogo, motivi personali come problemi familiari, salute o cambiamenti nella propria vita possono influenzare la scelta di abbandonare il lavoro di assistenza domiciliare.
Sicuramente, nel caso in cui la famiglia si fosse rivolta ad una agenzia per badanti come AES Domicilio badanti, la badante sarebbe facilmente sostituita in tempi anche piuttosto brevi. Questo perché realtà strutturate possiedono una fitta rete di contatti con figure professionali ben formate e competenti, pronte a entrare in servizio anche con poco preavviso. Più complicato invece è lo scenario in cui la famiglia si fosse trovata a prendere accordi direttamente con la badante, ma anche in questo caso ci sono diritti e doveri che devono necessariamente essere rispettati.
La badante abbandona il proprio posto di lavoro: che cosa dice la legge
L’assistenza domestica è un lavoro come tutti gli altri, disciplinato dal contratto collettivo nazionale. Per le badanti dunque valgono i termini di legge di qualunque altra categoria. Questo significa che il proprio posto di lavoro non può essere abbandonato a piacimento, ma che le dimissioni devono essere presentate rispettando le procedure e le normative vigenti.
Nello specifico, il lavoratore domestico è tenuto a presentare al datore di lavoro una lettera in cui dichiara di voler interrompere il rapporto di lavoro. Per i rapporti di lavoro non inferiori alle 25 ore settimanali sono previsti:
- 15 giorni di preavviso: se la badante ha maturato fino a 5 anni di anzianità presso il medesimo datore di lavoro
- 30 giorni di preavviso: se la badante ha maturato oltre 5 anni di anzianità presso il medesimo datore di lavoro
Per i rapporti di lavoro inferiori alle 25 ore settimanali sono previsti:
- 8 giorni di preavviso: se la badante ha maturato fino a 2 anni di anzianità presso il medesimo datore di lavoro
- 15 giorni di preavviso: se la badante ha maturato oltre 2 anni di anzianità presso il medesimo datore di lavoro
Questi sono i tempi stabiliti dal contratto collettivo nazionale che disciplina il lavoro domestico in Italia. Chiaramente un datore di lavoro, o in questo caso una famiglia, può essere flessibile. Se la collaborazione si conclude di comune accordo, o se la famiglia decide di venire incontro alle esigenze della badante di abbandonare immediatamente l’incarico, o se ancora la badante si impegna a trovare un’immediata sostituzione, è possibile anche accettare il licenziamento senza preavviso.
Dipende dal tipo di relazione che si è creata tra la badante e la famiglia, perché in questi casi il fattore umano gioca un ruolo fondamentale. La badante non è soltanto un figura professionale: è anche una persona che riveste un ruolo psicologico, umano e sociale molto importante per l’assistito e per i suoi cari. Ecco perché l’interruzione di un rapporto di lavoro può essere doloroso e faticoso per entrambe le parti, perché può suscitare emozioni forti.
Che cosa fare se la badante se ne va: consigli utili
Al di là degli aspetti emotivi e legali o burocratici, se la badante decide di andarsene bisogna affrontare una serie di incombenze pratiche e operative, che riguardano anzitutto la gestione del malato. Ecco qualche consiglio utile:
- Creare una rete di supporto: coinvolgere amici e familiari nella gestione della situazione può alleviare il peso emotivo e pratico della transizione. Organizzare turni di assistenza o attivare una rete di volontari può garantire che la persona assistita non si senta abbandonata durante questo periodo di cambiamento.
- Iniziare immediatamente la ricerca di una nuova badante per la sostituzione. Consultare agenzie di assistenza domiciliare o pubblicare annunci online potrebbe essere un modo per trovare in poco tempo un sostituto qualificato. Assicurarsi di condurre colloqui e verifiche delle referenze per garantire la competenza e l’affidabilità del candidato.
- Valutare servizi di assistenza a breve termine: in alcune situazioni, potrebbe essere necessario ricorrere a servizi di assistenza a breve termine o strutture residenziali temporanee. Questa soluzione può essere utile nel caso in cui la ricerca di una nuova badante richieda più tempo del previsto.
- Aggiornare la pianificazione a lungo termine: dopo aver affrontato l’emergenza immediata, è importante pianificare a lungo termine. Rivedere la situazione, valutare le esigenze della persona assistita e stabilire un piano di assistenza a lungo termine che possa garantire una continuità stabile e affidabile.
Affrontare la partenza improvvisa di una badante può essere stressante, ma seguendo questi consigli e cercando soluzioni alternative, è possibile gestire la situazione in modo efficace. La chiave è rimanere flessibili, aperti al cambiamento e concentrati sul benessere della persona assistita.