La salute del cuore e dell’intero apparato circolatorio è fondamentale per tutto l’organismo perché il cuore è il motore della vita, lavora 24 ore al giorno e si contrae incessantemente pompando il sangue attraverso i vasi sanguigni ed assicurando così a tutte le nostre cellule il loro elemento vitale: l’ossigeno. Le malattie cardiovascolari sono ancora la principale causa di morte del nostro Paese. Cosa possiamo fare?
- Smettere di fumare
- Ridurre il peso in eccesso e mantenere un indice di massa corporea IMC <25 Kg/m2
- Seguire un’alimentazione sana
- Per evitare l’aumento della pressione arteriosa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che ogni giorno non bisognerebbe consumare più di 5 grammi di sale da cucina, che corrispondono a circa 2 grammi di sodio. Per dare una idea più chiara, 5 grammi di sale sono il corrispettivo di un cucchiaino da tè.
- Fare movimento: le persone sedentarie vanno stimolate a fare attività fisica anche lieve. Per incrementare il volume di ossigeno occorre eseguire attività aerobica basata sul movimento delle gambe come camminare, correre. Occorre realizzare ogni giorno almeno 30 minuti di attività aerobica, almeno 150 minuti in una settimana. L’ attività di rafforzamento muscolare, invece, dovrebbe essere svolta due o più giorni a settimana al fine di mantenere ed aumentare la propria massa magra muscolare con pesi, oppure con elastici oppure con resistenze meccaniche così aumentano il volume e il numero dei nostri mitocondri (i nostri forni per eliminare il grasso in eccesso) contenuti nei muscoli.
Mangiare e bere con moderazione per la tua salute cardiovascolare
La salute del nostro organismo dipende in gran parte dalla nostra alimentazione. Una dieta scorretta, ricca di grassi, condimenti saporiti e povera di frutta e verdura affatica il cuore e gli altri organi.
È importante mangiare vegetali ogni giorno: verdure di stagione per contorno in tutti i pasti principali e frutta fresca a colazione o per merenda. È importante moderare il consumo di bevande zuccherate e succhi di frutta, da sostituire magari con tisane e aggiungendo più acqua alla propria dieta quotidiana.
Una giusta idratazione è fondamentale per sentirsi in forma. No alle bevande alcoliche e ai cibi preconfezionati, troppo ricchi di sale, zuccheri, grassi e conservanti. Elevati livelli di zucchero nel sangue (glicemia) possono indicare la presenza di diabete o sindrome metabolica. Se non diagnosticato e trattato, il diabete può seriamente aumentare il rischio di malattie cardiache e ictus.
Le novità apportate nel 2022 sono:
- Si è aggiunto il sonno come componente della salute del cuore.
- Si è creata una nuova guida per valutare la dieta.
- Si tiene conto del vaping e del fumo passivo.
- Si sono adattate le misure di colesterolo e glicemia.
- Si valuta ogni componente per ottenere un punteggio complessivo sulla salute del cuore su una scala da 0 a 100.
I cosiddetti “Life’s Essential 8” comprendono due aree principali:
- Comportamenti
- Fattori di salute
- Puntate a un modello alimentare complessivamente sano che includa alimenti integrali, molta frutta e verdura, proteine magre, noci, semi e cotture con olio di oliva e di canola.
- Fate scelte e sostituzioni intelligenti per costruire uno stile alimentare complessivamente sano. Fate attenzione alle calorie e mangiate porzioni più piccole.
- Assumete verdura, frutta, cereali integrali, fagioli, legumi, noci, proteine vegetali, proteine animali magre, pollame senza pelle, pesce e frutti di mare.
- Limitate le bevande zuccherate, l’alcol, il sodio, le carni rosse e lavorate, i carboidrati raffinati come gli zuccheri aggiunti e i cereali lavorati, i prodotti lattiero-caseari a base di latte intero, gli alimenti altamente lavorati, gli oli tropicali come quelli di cocco e di palma.
- Evitate i grassi trans e gli oli parzialmente idrogenati (presenti in alcuni prodotti da forno e cibi fritti).
- Fate scelte e sostituzioni intelligenti per costruire uno stile alimentare complessivamente sano. Fate attenzione alle calorie e mangiate porzioni più piccole.
Una scoperta importante
La scoperta del Viagra (sildenafil) è di valore scientifico notevole, lo dimostra il fatto che ha portato al Premio Nobel (1998) i dottori Furchgott, Ignarro e Murad. I tre scienziati americani sono stati premiati per “le loro scoperte sul monossido di azoto come mediatore chimico nel sistema cardiovascolare”.
Per anni hanno rincorso lo stesso obiettivo, ma i tre farmacologi non hanno mai lavorato insieme. Le strade di Furchgott, Ignarro e Murad si sono incontrate solo grazie al Nobel. In oltre 20 anni di ricerche hanno scoperto, contemporaneamente ma in modo del tutto indipendente, il primo gas (l’ossido nitrico) che agisce come segnale molecolare tra le cellule.
La storia che ha portato al Nobel è cominciata con il più anziano dei tre, Robert Furchgott, ultraottantenne, dell’università statale di New York. A incuriosire il ricercatore erano stati i risultati contraddittori che otteneva studiando gli effetti dei farmaci vasodilatatori. Per spiegare come mai la stessa sostanza potesse restringere o dilatare i vasi sanguigni pensò di andare a cercare la causa nelle cellule che formano la parete interna (endotelio) dei vasi sanguigni. La trovò nel 1980, dimostrando che l’acetilcolina dilata i vasi sanguigni solo quando l’endotelio è intatto. Concluse quindi che i vasi sanguigni si dilatano perché le cellule dell’endotelio producono una molecola sconosciuta che fa rilassare le parte di dei vasi. Furchgott chiamò la molecola Edrf (acronimo dell’inglese Endothelium-derived relaxing factor) e cominciò a lavorare per identificare la sostanza alla base del misterioso fattore. Sulla stessa via si era mosso nel frattempo il più giovane dei tre, Luois Ignarro, sessantenne, di Los Angeles. Affascinato dalla caccia alla natura chimica dell’Edrf, mise a punto una brillante serie di analisi che nel 1986 lo portò, contemporaneamente a Furchgott, ad affermare che l’Edrf e l’ossido nitrico erano la stessa cosa. I due si incontrarono per la prima volta quando, nel luglio 1986, presentarono i risultati delle loro ricerche. Nei laboratori di tutto il mondo si scatenò un’ondata di nuovi studi sull’ossido nitrico.
Ancora diversa la strada percorsa da Ferid Murad, sessantenne anch’egli, ricercatore nell’università del Texas, a Houston. Il suo punto di partenza è stato il voler chiarire gli effetti della nitroglicerina e di altre sostanze vasodilatatrici e nel 1977 scoprì come tutte rilasciano un gas che rilassa le cellule delle pareti sanguigne, l’ossido nitrico. Affascinato dall’idea che un gas potesse regolare importanti funzioni della cellula, Murad pensò che l’ossido nitrico potesse essere sfruttato da altri fattori endogeni, come gli ormoni. Ipotesi mai sostenuta da prove sperimentali.
Fra due-tre anni sarà messo a punto un “superfarmaco”, una sorta di super-aspirina capace di rilasciare l’ossido nitrico e in grado di prevenire l’ipertensione, l’infarto e altre malattie cardiovascolari. L’annuncio è stato dato un anno fa da Louis Ignarro al convegno internazionale di pediatria (Europediatrics 2000) svoltosi a Roma.
L’ossido nitrico è in grado di provocare una modificazione della motilità dei vasi del sangue, in particolare una vasodilatazione, di inibire l’aggregazione di piastrine e la formazione di trombi e di far diminuire la pressione. Il farmaco-gas è già stato oggetto di ricerche che hanno portato alla pillola contro l’impotenza, il Viagra, il cui principio attivo è il sildenafil citrato, molecola studiata e messa in produzione dalla casa farmaceutica Pfizer. Essa agisce sulle strutture vascolari del pene, i cosiddetti “corpi cavernosi”, favorendo l’afflusso di sangue all’interno di essi e di conseguenza permettendo l’erezione. L’assunzione di questo prodotto facilita l’erezione, aiuta il mantenimento durante l’atto sessuale, aumenta il tono di rigidità, aiuta a ottenere con maggiore facilità una seconda erezione.
Il sildenafil è nato come farmaco per l’angina pectoris, ma nel corso degli studi preliminari la sua efficacia si è rivelata modesta. I soggetti che assumevano il farmaco riferivano tuttavia un effetto collaterale inatteso: un “miglioramento” delle erezioni in termini di frequenza e di entità. Questo ha portato ad approfondire un possibile ruolo del farmaco nel trattamento dell’impotenza.
Le disfunzioni erettili sono un problema comune: le stime risultano però piuttosto difficili e approssimate per difetto: sembra infatti che solo il 5-10% degli uomini che soffrono di impotenza si rivolga al medico. Considerando tutte le età, sembra ragionevole ritenere che ne sia affetto almeno un uomo su dieci. All’avanzare dell’età la frequenza aumenta fino a interessare circa il 65% degli uomini oltre i 70 anni.