Un’emorragia cerebrale e un ictus sono le cause della morte di Nino Manfredi. Il suo sorriso e la sua ironia restano nel cuore del suo pubblico e della sua famiglia, rimasta al suo fianco durante i giorni della lunga degenza in ospedale. Vederlo soffrire, tuttavia, non è stato affatto facile come ha raccontato la figlia Roberta in un’intervista a Repubblica del 2004. “Gli ultimi mesi di vita di papà sono stati un calvario: non potevo accettare di vederlo tracheotomizzato, prigioniero del corpo”, aveva dichiarato la figlia. Il 4 giugno del 2004, l’attore lasciò definitivamente la terra ponendo così fine alle sue sofferenze. A distanza di anni e nell’anno in cui avrebbe spento 100 candeline, il ricordo di Nino Manfredi è ancora vivo
Com’è morto Nino Manfredi
Il 7 luglio 2003 Nino Manfredi, subito dopo la fine delle riprese del film “La fine di un mistero”, viene colpito da un ictus nella sua casa romana. L’attore viene trasportato d’urgenza all’ospedale Santo Spirito e inizia così un calvario di ricoveri, che durò undici mesi. A settembre un netto miglioramento gli permette di tornare a casa, anche se il danno gli ha provocato una paresi: “Nino era forte. Da giovane aveva combattuto e vinto contro la tisi e anche stavolta non si arrese. A settembre le sue condizioni migliorarono e tornò a casa. Ma poco dopo ebbe un’altra ricaduta”, ha raccontato la moglie Erminia Ferrari a Famiglia Cristiana. A dicembre 2003 Nino Manfredi è colpito da una nuova emorragia cerebrale e viene ricoverato all’ospedale Nuova Regina Margherita, trascorrendo sei mesi tra miglioramenti e peggioramenti. Nino Manfredi muore a 83 anni a Roma, il 4 giugno 2004.
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