
Nell’ultimo scorcio di 2020, Pfizer e BioNTech forniranno 50 milioni di dosi del loro vaccino a livello globale, mentre entro la fine del 2021 arriveranno a distribuire fino a 1,3 miliardi di dosi. Per farlo, BioNTech incrementerà la sua capacità produttiva nel 2021 quando anche il terzo sito europeo, quello di Marburg, in Germania, inizierà a produrre. E fondamentale per la distribuzione in Europa sarà il sito di Pfizer a Puurs, in Belgio.
In Italia sono attese le prime 9.750 fiale a -75 gradi che viaggeranno dal Belgio nei tir della casa farmaceutica il giorno di Natale, scortati dai carabinieri fino all’ospedale Spallanzani di Roma, che sarà adibito ad hub centrale
Come si somministra il vaccino Pfizer, cosa contiene, come agisce quanto è efficace
Il 26 saranno distribuiti dalle Forze armate nel Paese, per essere poi somministrati per la prima volta in Italia il 27 dicembre, in occasione del V-day, giorno in cui in tutta Europa partirà la campagna vaccinale. I primi a essere vaccinati saranno gli italiani simbolo della lotta al Covid, a partire da una giovane infermiera, un operatore socio sanitario impegnato nei reparti Covid, una ricercatrice e due medici, tutti dell’Istituto Spallanzani di Roma e tutti da subito in prima linea a fronteggiare l’emergenza della pandemia. Allo Spallanzani i vaccini verranno divisi in venti confezioni, una per ogni regione. Il vaccino verrà trasportato con diversi veicoli delle forze armate, tra mezzi leggeri e autocarri a uso tattico logistico, mentre per le regioni più distanti i vaccini saranno stoccati nell’hub centrale di Pratica di Mare e da qui le scorte saranno caricate su elicotteri o aerei per raggiungere i primi 21 siti nazionali. Ecco 35 faq elaborate dall’Aifa, l’Agenzia italiana per il farmaco che ha datro il via libera all’immissione in commercio del vaccino Pfizer Biontech in Italia.
Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) viene somministrato in due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.
I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata Spike, che agisce come una chiave permettendo l’accesso dei virus nelle cellule, in cui poi si possono riprodurre. Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike e quindi impedisce l’infezione delle cellule. Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è fatto con molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che contengono le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike.
Nel vaccino le molecole di mRNA sono inserite in una microscopica vescicola lipidica che permette l’ingresso del mRNA nelle cellule. Una volta iniettato, l’mRNA viene assorbito nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike.Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. In chi si è vaccinato e viene esposto al contagio virale, gli anticorpi così prodotti bloccano le proteine Spike e ne impediscono l’ingresso nelle cellule.La vaccinazione, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni a SARS-CoV-2Il vaccino, quindi, non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. Se, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare nuovamente in contatto con il SARS- CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo. L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione.