L’industria alimentare nel nostro paese rappresenta una solida realtà economica, che coinvolge oltre 60mila imprese e quasi 500mila addetti ai lavori, per un valore che si attesta attorno ai 180 miliardi di euro. Un settore in crescita, con il fatturato che negli ultimi dieci anni è stato in grado di registrare un tasso di crescita del 24,7 %, di pari passo con quella delle esportazioni che toccano un volume di 50 miliardi di euro. Il Made in Italy, anche quando si parla di industria alimentare, è un valore aggiunto universalmente riconosciuto e contribuisce strategicamente alla crescita sociale ed economica italiana.
Un settore così importante porta con sé l’esigenza di investimenti e innovazione, perché se è innegabile che l’Italia è un punto di riferimento mondiale di questa industria, è pur vero che gli scenari internazionali impongono di doversi confrontare con nuove realtà macroregionali su prezzi, diversificazione dell’offerta, qualità del prodotto. In questo scenario, la differenza si vede anche nella programmazione e nella capacità di non lasciare al caso nessuno degli aspetti che contribuiscono a costruire l’intero comparto dell’industria alimentare italiana.
Industria alimentare e realtà virtuale
Per farlo, è necessario impiegare trasversalmente anche tutte quelle tecnologie che con la rivoluzione digitale che stiamo vivendo negli ultimi anni, oggi abbiamo a disposizione. Tra queste, l’impiego della realtà virtuale all’interno dell’industria alimentare sta ridefinendo dei modelli che integrano, potenziandole, dinamiche già collaudate. Attraverso un visore è possibile ricostruire e vivere digitalmente i contesti che già sono in essere nei diversi comparti dell’industria alimentare, allargandola a un pubblico sempre più vasto, che non ha bisogno di trovarsi fisicamente in un luogo per vivere determinate esperienze.
Come la realtà virtuale può essere al servizio del marketing
Questo sito, per esempio, potrebbe essere solo il punto di partenza di un’esperienza immersiva da offrire a dei potenziali clienti. Una volta avvicinato l’utente, il brand può accelerare il processo di acquisto, o quantomeno quello di consapevolezza del brand, mettendo a disposizione dei veri e propri tour all’interno dei territori, dei processi di produzione, fino ad arrivare al prodotto finale.
È un’occasione per diminuire ulteriormente la distanza con chi è interessato al marchio, creando la situazione ideale, seppur a distanza, per interagire e approfondire quelle che possono essere le leve decisionali migliori per convertire definitivamente un utente interessato e portarlo all’acquisto. La realtà virtuale per il marketing rappresenta evidentemente un’occasione imperdibile per sottolineare il legame che c’è tra tradizione e innovazione nell’industria alimentare italiana.
Progettazione, formazione e sviluppo di nuovi prodotti: il ruolo della realtà virtuale
Le possibilità della realtà virtuale non si esauriscono soltanto nell’attenzione al cliente finale, ma trovano applicazione anche a monte del processo di produzione. Per esempio, può essere impiegata in fase di progettazione, per verificare con dei modelli digitali quale potrebbe essere la reazione dei clienti al lancio di un nuovo prodotto, oppure può dare a un progettista o a un architetto lo strumento per verificare come ottimizzare la realizzazione di un impianto produttivo o anche solo di un ristorante.
C’è poi tutto il tema legato alla formazione delle diverse figure che sono impiegate a vario titolo nell’industria alimentare. Con un visore di realtà aumentata è possibile migliorare i processi di teoria e apprendimento e anche quelli pratici, grazie a simulazioni, prove, esercitazioni. Un training digitale che aiuta le diverse figure a essere pronte nel momento in cui devono confrontarsi con la dimensione reale di una professione.