Tanti auguri a Umberto Eco che il 5 gennaio del 2020 avrebbe compiuto ottantotto anni
Il 5 gennaio del 2020 Umberto Eco avrebbe compiuto ottantotto anni.
Filosofo, scrittore, traduttore, professore, Umberto Eco è stato soprattutto un mago della parola. Il rispetto per la magia, la ritualità e la forza dell’uso delle parole ha reso Eco uno scrittore e, in definitiva, un uomo fuori dagli schemi.
Il 19 febbraio del 2016 il mondo ha perso uno dei più importanti uomini di cultura contemporanea. Con i suoi romanzi, Eco ci ha teso la mano portandoci in epoche medievali, descrivendoci paesaggi e ambientazioni in modo tanto delicato quanto dettagliato. La sua meticolosità e l’attenzione ai particolari, proprie del filologo, rendevano i suoi scritti unici e tanto amati dalla critica.
Il suo amore per le parole lo poneva in posizione antitetica alla barbarie lessicale dei nostri giorni. Il linguaggio televisivo, politico e istituzionale si è progressivamente e irrimediabilmente involgarito e impoverito.
A tal proposito, in una delle sue ultime uscite, Eco criticò i social media che hanno “dato il diritto di parola a legioni di imbecilli”. Questa non era, come molti criticarono, una frase da intellettuale o da “professorone” che esterna dalla propria torre d’avorio, bensì un poco velato consiglio a chi abusa dei social per esprimere un proprio parere (non sempre richiesto) con parole non ponderate e quindi, spesso, sbagliate.
La grande destrezza con cui Eco cuciva, plasmava e riassemblava le parole si percepisce leggendo la sua traduzione di Esercizi di Stile di Raymond Queneau. In questa opera l’autore francese rielaborava lo stesso e banale episodio di vita quotidiana (un classico litigio su un mezzo pubblico) utilizzando stili, registri e figure retoriche sempre diverse per arrivare a 99 diverse versioni. Solo un mago delle parole con una cultura vasta e feconda come Eco poteva riuscire a tradurre un’opera del genere conservandone l’impatto letterario.
I suoi scritti più importanti
Tra i suoi romanzi più importanti ricordiamo il bestseller internazionale Il nome della rosa del 1980. Divenuto un caposaldo della letteratura italiana, Il nome della rosa fonde gli elementi di un classico giallo con la trattazione elevata di tematiche storiche e filosofiche. Il nome del protagonista, Guglielmo da Baskerville, rimanda a Gugliemo da Occam, padre della filosofia medievale, e al “Mastino di Baskerville“, famosa avventura di Sherlock Holmes.
Tra i saggi, invece, ricordiamo Come si fa una tesi di laurea. Oltre ad essere un manuale utile agli studenti, è anche una guida per ritrovare il proprio centro in un’era coinvolta in un sovraccarico di informazioni.
Per chiudere l’articolo, vi lascio con quella che, secondo me, è una delle più belle citazioni di Eco
Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro.