Concita De Gregorio, così è la sua vita

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Di Redazione Metropolitan

Concita De Gregorio, nata il 19 novembre 1963, è una giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana.

Dalla penna di Concita De Gregorio

Concita De Gregorio. Photo: Web.
Concita De Gregorio. Photo: Web.

Editorialista de La Repubblica, è stata la direttrice dell’Unità (dal 2008 al 2011), ma come arriva fin qui?

A 16 anni si presenta al Tirreno. Franco Magagnini, l’allora direttore, guarda il filo di perle che porta al collo e le dice: “Bimba, il giornalismo non è per te”. Concita continua a mandare articoli e, insisti e resisti, il Tirreno la prende nell’85, quando è già laureata in Scienze politiche. 

Cinque anni di nera. “Storie bellissime, teste mozzate e vecchiette squartate”. Vince il concorso Mario Formenton per uno stage nei grandi giornali e finisce alla Repubblica

Nel 1998 approda a Repubblica, dove si occupa di cronaca e politica interna. 

L’esordio letterario, invece, arriva nel 2001 quando pubblica Non lavate questo sangue, un diario dei fatti del G8 di Genova.

Il 22 agosto 2008 Concita De Gregorio diventa (non senza polemiche) direttrice de l’Unità, prima donna a ricoprire tale incarico, che ha svolto fino al 7 luglio 2011, quando ha fatto ritorno a Repubblica. 

 Dal settembre 2018 è su Radio Capital come conduttrice radiofonica del programma “Cactus, basta poca acqua”.

Nel suo saggio Così è la vita. Imparare a dirsi addio, pubblicato con Einaudi nel 2011, affronta il tema della morte.

"Così è la vita", Einaudi. Photo: Web.
“Così è la vita”, Einaudi. Photo: Web.

Concita De Gregorio afferma che la morte, come la vecchiaia e la malattia, per l’Occidente è diventata quello che il sesso era per il XIX secolo, un tabù di cui ci si vergogna di parlare.

Il sogno dell’eterna giovinezza, la moderna chirurgia plastica, anestetizzano la paura dello scorrere del tempo.

Le persone che ci hanno lasciato sono nelle cose che ci hanno insegnato, nei loro pensieri da finire di pensare, nei gesti che ripetiamo ogni giorno quando prepariamo il pranzo e curiamo i fiori, nella capacità di dire di no quando serve e di restare integri anche in loro nome.

Serena Votano