A Roma la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni alla Farnesina. Presenti 16 tra capi di Stato e governo. Dopo la firma del Memorandum d’intesa Ue-Tunisia, il summit si propone di “contrastare il traffico di esseri umani e di promuovere lo sviluppo di un nuovo modello di cooperazione tra Stati”.

Inizio della Conferenza sulle migrazioni

La Conferenza sullo sviluppo e le migrazioni- Photo Credits TgCom24
La Conferenza sullo sviluppo e le migrazioni- Photo Credits TgCom24

È arrivato il giorno della prima Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, in programma a Roma, al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, organizzata su iniziativa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Presenti la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e le delegazioni dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, oltre agli Stati membri dell’Ue di primo approdo. Partecipano anche gli Stati del Golfo, del Corno d’Africa e del Sahel.

Il “Processo di Roma

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, apre alla Farnesina i lavori della Conferenza Internazionale su sviluppo e migrazioni. “Quello che inauguriamo oggi è soprattutto un dialogo tra pari, basato sul rispetto reciproco”. Lo consideriamo l’inizio di un percorso, un percorso che ci piace chiamare “Processo di Roma”, che deve rafforzare sempre di più il dialogo tra noi, ma anche essere aperto ad altri contributi”. Meloni ha osservato che oggi si avvia un percorso “in grado di attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa, per affrontare le cause profonde dei flussi irregolari e per sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani”.

Tajani: “Roma è un crocevia tra popoli”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo discorso di apertura della Conferenza ha parlato non solo del tema della migrazione, ma anche di cambiamento climatico, lotta al terrorismo e malattie. “Roma è sempre stata e vuole essere un crocevia tra popoli che vogliono costruire insieme una nuova stagione, non vogliamo che il Mediterraneo sia un cimitero di persone che lasciano le proprie abitazioni, vogliamo invece che il Mediterraneo allargato fino all’indopacifico, possa essere un mare di pace e di progresso”. Poi ha aggiunto “I grandi problemi che ci troviamo di fronte non sono soltanto quelli migratori perché dobbiamo risolvere la questione migratoria alla radice, dobbiamo confrontarci sulla grande questione del cambiamento climatico, della lotta al terrorismo, delle malattie, perché poi spesso i grandi trafficanti di essere umani sono gli stessi che trafficano in armi e in droga”.

Giulia Simonetti

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