Congiunti: tra incostituzionalità e giurisprudenza

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Ieri sera, finalmente, il tanto atteso discorso del Premier Conte ha riacceso la speranza negli italiani costretti in casa lontani dai propri affetti. Sembra ufficiale, infatti, che dal 4 maggio si potranno nuovamente incontrare i propri congiunti. La domanda sorge dunque spontanea: quali sono i congiunti secondo il diritto italiano?

Il termine “congiunti” nel Dpcm

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Il Dpcm del 26 Aprile recita infatti:

 “Si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti

Il nostro Codice Civile parla espressamente di legami di parentela. Ad esempio ai sensi dell’art.74 il codice civile recita:

“La parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”

Nessuna traccia, invece, di una definizione simmetrica del terminecongiunti” per il quale, il nostro Codice, si limita all’utilizzo in riferimento a specifiche norme di settore. Come regolarsi dunque?

La gravità del riferimento ai ‘congiunti’ secondo il costituzionalista Baldassarre

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A dare una prima risposta alla rivista Adnkronos è proprio l’ex presidente della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, il quale a tal proposito, dichiara:

“La limitazione ai ‘congiunti‘ è discriminatoria ed illegittima perchè nasconde una concezione del familismo assurda e fuori della realtà sociale attuale. Questo non è che uno specchio della arbitrarietà generale e del pensiero autoritario del presidente del Consiglio

Secondo il costituzionalista, quindi, il termine “congiunti” non sarebbe solamente illegittimo ma anche indice di una concezione familiaristica senza giustificazioni 

“Il termine, che può essere usato come sinonimo di parenti ma mai di affini (parenti acquisiti), esclude certamente gli amici attraverso un pregiudizio familistico e privilegia in modo incostituzionale, perché discriminatorio, chi è legato da un rapporto affettivo diverso dalla classica famiglia

Definizione, questa, che lascerebbe un grande buco, dunque, anche in merito alle coppie di fatto ed ai conviventi (regolate con la legge 76/2016) ma non solo..

“Oltretutto nella nostra Costituzione c’è un dovere di solidarietà: le associazioni a difesa degli interessi solidali chiedano dunque di cambiare il Decreto e che sia consentita l’uscita a tutti, per considerevoli motivi di solidarietà sociale. Cassese lo ha denunciato nel silenzio degli altri costituzionalisti. Ci si sta approfittando di una situazione grave con disposizioni assolutamente illegittime“.

Il parere del Prof. Alfonso Celotto ed i riferimenti giurisprudenziali

Prof. Alfonso Celotto - Photo Credits: www.blitzquotidiano.it
Prof. Alfonso Celotto – Photo Credits: www.blitzquotidiano.it

Ulteriori carenze, relativamente alla portata del termine, vengono inoltre rilevate dal Prof. Alfonso Celotto su formiche.net

“Facendo una ricerca di giurisprudenza troviamo la sentenza della Corte di cassazione penale del 10 novembre 2014 n° 46351 nella quale si legge che, tra le vittime dell’illecito civile, sono ricompresi anche i congiunti

“In presenza di un saldo e duraturo legame affettivo sembra dunque si possa prescindere dall’esistenza di rapporti di parentela o affinità giuridicamente rilevanti come tali ricomprendendo espressamente anche la fidanzata tra coloro che possono percepire il risarcimento del danno a seguito di incidente stradale. Ma gli amici nessuno pensa che possano mai essere dei congiunti, capito?!”

Ad ogni modo l’incertezza relativa al terminecongiunti” non sembra proprio destinata a risolversi sebbene, nelle ultime ore, proprio da Palazzo Chigi è stata data una prima interpretazione (estensiva) del termine secondo la quale sarebbero da considerarsi congiunti:

 “Parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili

Non ci resta che attendere, nei prossimi giorni, ulteriori chiarimenti sul sito di Palazzo Chigi in merito ai (più che legittimi) dubbi interpretativi. Per ora, dunque, come se non bastasse ad aggiungersi è un ulteriore interrogativo: esattamente quali affetti possono essere considerati tra quelli stabili?