Verona ospiterà dal 29 al 31 Marzo il XIII Congresso mondiale delle famiglie. Polemiche sugli ospiti e sui temi in programma

Viviamo nel XXI secolo ma sembra di essere tornati indietro di decenni.

Le numerose lotte per i diritti civili, la tanto agognata legge per l’aborto, l’emancipazione della donna, frutto di rivendicazioni che oggi abbiamo dimenticato o tendiamo ad ignorare, diritti sopraffatti dalla natura egoista dell’uomo.
Si presta bene, in questo contesto, il Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 Marzo.

Verona è la nuova “Vandea d’Europa” (dipartimento francese conservatore che alla fine del ‘700 si ribellò contro i giacobini rivoluzionari) fortemente legata al tradizionalismo (o fanatismo, a seconda dei punti di vista) cattolico; Verona è la città natale dell’attuale Ministro per la famiglia e le disabilità, Lorenzo Fontana, che sin dall’inizio del suo mandato disse che tra le sue priorità vi era proprio l’aumento della natalità e il contrasto all’aborto, oltre che all’omosessualità.

Si legge sul sito ufficiale del Congresso:

“Poiché la famiglia è l’istituzione sociale originaria che getta le fondamenta di una società moralmente responsabile, con il supporto del vice premier Matteo Salvini, del Ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana, del Governatore della Regione Veneto Luca Zaia e del sindaco Federico Sboarina, la città di Verona è orgogliosa di ospitare, dopo Budapest e Chisinau, il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie!”

Confermata infatti la presenza del Vice Premier, Matteo Salvini, presenza che non desta meraviglia. Ricorderete senz’altro quando Salvini incitava i sindaci leghisti a non rispettare la legge Cirinnà perché contro i matrimoni gay, o quando, durante il comizio della Lega a Milano, giurò da premier con il rosario in una mano e il Vangelo nell’altra.

Salvini stringe un rosario durante un comizio a Milano. Photo Credit: Wired
Salvini stringe un rosario durante un comizio a Milano. Photo Credit: Wired

Mancherà con molta probabilità Luigi Di Maio, che addirittura definì ‹‹destra di sfigati›› quella che prenderà parte al Congresso, prendendo le distanze dai “valori” dei movimenti prolife e, in un certo senso, anche dalla Lega, rendendo più profondo il solco tra i due partiti.

Stando al manifesto ufficiale, le tematiche riguarderanno:

  • La bellezza del matrimonio
  • I diritti dei bambini
  • Ecologia umana integrale
  • La donna nella storia
  • Crescita e crisi demografica
  • Salute e dignità della donna
  • Tutela giuridica della Vita e della Famiglia
  • Politiche aziendali per la famiglia e la natalità

Le polemiche sono sorte anche in merito agli ospiti che prenderanno parte al Congresso delle famiglie, tutti esponenti dell’estrema destra mondiale.

Tra questi, l’Arciprete Dmitri Smirnov, Presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità della Chiesa ortodossa russa, il quale definisce “assassine” e “cannibali” le donne che decidono di avere un aborto, e Lucy Akello, parlamentare dell’Uganda e Ministro per lo sviluppo sociale, che, tempo fa, presentando una legge contro le coppie omosessuali aveva addirittura previsto la possibilità della pena di morte.

All’evento non mancheranno Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, e naturalmente Simone Pillon, primo firmatario del decreto Pillon sull’affido condiviso, fortemente criticato per il ruolo del minore nel diritto che tornerebbe a essere un oggetto e non un soggetto, per l’aumento dei costi della separazione (prevede l’obbligatoria presenza della figura del mediatore familiare) scoraggiando così i divorzi, per l’abolizione dell’assegno familiare e per il contrasto alla cosiddetta “alienazione parentale”, che secondo molti esperti non esisterebbe neanche.

In un battito di ciglia, ci siamo ritrovati parte di un mondo che non tollera le diversità, che non rispetta i diritti di uomini e donne, che pretende di decidere sul corpo di una donna.

In pochi giorni, quelli durante i quali si terrà il Congresso, subiranno un duro colpo le rivendicazioni e le conquiste di chi ci ha preceduto, con coraggio e determinazione, in nome di un mondo più civile, egualitario e democratico.