Consip: larghe intese tra PD e Fi, Berlusconi non ha ancora il suo candidato premier

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Di Redazione Metropolitan

La giornata di ieri ha visto il Senato impegnato a votare le mozioni Consip, fotografando una situazione altamente frammentata nel centrosinistra e l’esigenza del centrodestra di sostenere ancora in governo Gentiloni, in mancanza di un candidato credibile (che non sia Calenda)

Quando si pensava che le acque si fossero ormai calmate, con uno sgravio della posizione di Tiziano Renzi nella vicenda Consip a causa delle indagini per “falso” rivolte al capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, le vicende della Centrale Acquisti della Pubblica Amministrazioni tornano a giocare un ruolo importante per il futuro del paese.

E’ di pochi giorni fa la notizia della’apertura di un’ulteriore fascicolo che vede indagagati Luigi Ferrara, presidente della Consip, accusato di aver mentito ai pm durante la deposizione di venerdì scorso. Indagati sono anche il Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, il generale Emanuele Saltalamacchia, al tempo comandante regionale dei carabinieri toscani e l’attuale ministro dello sport Luca Lotti (braccio destro di Matteo Renzi), per aver contribuito alla fuga di notizie sulla maxi indagine riguardante gli appalti della Pubblica Amministrazione, tra cui quelli gestiti dalla Consip.

Informato dell’indagine nei suoi confronti, Ferrara si è dimesso dalla presidenza Consip, insieme a lui la consigliera Marialaura Ferrigno. Pur rimanendo in carica sino al 27 giugno, giorno per cui  è stata convocata l’assemblea degli azionisti, pur senza alcuna indagine a proprio carico, Luigi Marroni, di fatto non ha più le redini della stazione appaltante in quanto, per lo Statuto Consip, la dimissione di due dei tre membri “al comando” determina lo scioglimento di tutto il cda.

Per questo ieri pomeriggio i senatori si sono riuniti in una sessione di votazione di fondamentale importanza, non solo per il caso Consip ma anche per gli equilibri politici e di governo. Al Senato sono state discusse alcune mozioni, presentate dal Pd, riguardanti la Consip, su:

  • la possibilità di proseguire con altre indagini amministrative interne per chiarire il reale funzionamento dell’ente;
  • la sostituizione dei vertici del cda, sciolto automaticamente dopo le dimissioni di Ferrara e la Ferrigno, il più presto possibile;
  • l’azzeramento e la sostituzione dei vertici cda, con annessa sospensione del ministro Lotti, ritenuto coinvolto nei fatti, finchè non saranno concluse le vicende giudiziarie (presentata dall’opposizione, con la partecipazione anche di Mdp di Bersani);
  • la sospensione delle gare di appalto al tempo gestite dagli indagati;

Passa la mozione proposta da Luigi Zanda, con la quale il Governo si impegna a rinnovare velocemente i vertici Consip, grazie al fondamentale supporto dei voti del centrodestra, FI, Ala e Federazione della Libertà che, se non avessero appoggiato la novella (Berlusconi) avrebbero potuto aprire definitivamente una grave crisi di governo, non in grado di ottenere una maggioranza tra i parlamentari, soprattutto al Senato.

Passa anche la mozione del senatore Andrea Augello con l’altissimo consenso di ben 244 voti favorevoli, che apre all’inchiesta amministrativa interna sul funzionamento della Consip, pur dovendo rinunciare, per l’intesa raggiunta, a sospendere le gare di appalto gestite dagli indagati.

Non passano le altre mozioni. Importante il rigetto della proposta presentata dal bersaniano Miguel Gotor, che segna ormai una rottura prolungata all’interno del centrosinistra, che chiedeva anche la sospensione del ministro Lotti (<<Lotti non solo ha avuto le dita nella marmellata, era dentro la tinozza dello scandalo Consip. E’ coinvolto. Come si può pensare che non c’entri nulla?>>, ha affermato Gotor).

Una presa di distanza non trascurabile quella del “Movimento Democratico e Progressista” di Pierluigi Bersani che, sommata all’opposizione di altri gruppi, quali il M5S, la destra e parte del centrodestra, avrebbe potuto determinare facilmente la caduta del Governo. Il centrodesra, invece, Berlusconi in primis, ha deciso di prolungare la vita del governo Gentiloni, non sfruttando a proprio favore i dati che fotografano uno stato di crisi del centrosinistra e M5S (dando in rialzo invece FI). 

Berlusconi ha votato contro le mozioni Consip, quelle che avrebbero potuto mettere in imbarazzo Matteo Renzi, non perchè non voglia assolutamente la caduta del governo ma perchè non ha ancora pronto un eventuale candidato in vista delle elezioni, che non sia lui stesso, in attesa che dai piani alti arrivi quanche indizio sua sua ricandidabilità).

Lorenzo Maria Lucarelli