La finale di Coppa America vedrà Luna Rossa sfidare Team New Zealand per la conquista della competizione più importante nelle regate. Dopo aver vinto la Prada Cup sull’imbarcazione inglese Ineos, gli azzurri potranno gareggiare nella acque neozelandesi “volando” letteralmente sullo specchio d’acqua. Ma come mai le barche sembrano innalzarsi dall’acqua? Cosa permette quella velocità incredibile paragonabile quasi alle Formula 1? Lo ha spiegato in un’interessante intervista Davide Tagliapietra del team di Luna Rossa.
Coppa America, le parole dell’ingegnere di Luna Rossa
Ecco le dichiarazioni di Davide Tagliapietra, ingegnere aerospaziale del team di Luna Rossa rilasciate a Focus: “Come fanno a ‘volare’ le barche? È tutto merito dei foil. Parliamo di due braccia meccaniche mobili realizzate in fibra di carbonio e poste ai lati dell’imbarcazione, che terminano con due alette, o foil wing. Queste agiscono sottovento a una distanza dallo scafo tale per cui, a una data velocità, producono un carico che bilancia lo sbandamento della barca, generando una forza chiamata ‘momento raddrizzante’ che solleva lo scafo dall’acqua. Per librarsi sulle onde, alle AC75 è sufficiente un vento relativamente blando, in media attorno agli 8-10 nodi, che però è in grado di innescare uno scambio di forze che consente la transizione dalla condizione di navigazione classica a quella di ‘volo’. Anche il timone è importante: è dotato di un’appendice orizzontale chiamata elevator, che serve a bilanciare le forze verticali e a stabilizzare la navigazione, un po’ come accade con la coda degli aerei“.
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