Si giocheranno oggi e domani presso il Quanta Club di Milano le Superfinal di coppa. Padroni di casa favoriti, ma Cittadella e le altre non staranno a guardare.
“Lo sport è l’unico spettacolo che, per quante volte tu lo veda, non sai mai come andrà a finire.”
Dopo un percorso durato mesi, che ha coinvolto squadre di varie categorie, siamo giunti all’atto finale di uno degli eventi più attesi nel panorama dell’hockey inline: la Superfinal di Coppa Italia.
L’evento che come ricordiamo si terrà al Quanta Club di Milano ospiterà le gare nelle giornate di sabato e domenica.
Il favore dei pronostici ovviamente spetta ai padroni di casa che, con l’assenza della principale antagonista Diavoli Vicenza, saranno almeno sulla carta insidiati dal Cittadella Hockey. Come dicevamo l’evento partirà sabato con due mini gironi così suddivisi:
Girone A – Milano, Asiago e Padova
Girone B – Cittadella, Monleale e Torino
Interessante sarà vedere fin dal principio come le varie formazioni si presenteranno al via, si sa che in gare a scontro diretto non si può dare per scontato nulla e molto sarà determinato dalla condizione atletica, il fattore campo ma anche e soprattutto dall’esperienza in questo genere di competizioni.
Torino tra le sei partecipanti è sicuramente l’outsider da tenere d’occhio, formazione al primo anno nella massima serie è piena di giovani, ha raggiunto queste finali in modo fortunoso andando a vincere a tavolino sul campo impraticabili del Vicenza. Fortunati in coppa si, ma ha fin ora fatto vedere ottime cose in campionato e dopo un lento inizio hanno ottenuto punti importanti che l’hanno catapultata a metà classifica. Può di certo infastidire il Monleale.
Anche tra Asiago e Padova sarà una bella lotta aperta per arrivare alle spalle del Milano e strappare il pass per le semifinali, ma se Padova è leggermente più abituata agli spazi larghi non si può dire lo stesso dei ragazzi dell’altopiano.
Mancano ormai poche ore all’ingaggio di inizio e per citare il drammaturgo e sceneggiatore statunitense Neil Simon, lo sport lo si può vedere più volte senza sapere come andrà a finire e noi non vogliamo fare troppi calcoli perché lo sport ci insegna anche un’altra cosa, sa essere molto imprevedibile ed è anche per questo che lo amiamo.