Sarebbe stata una volontà della zia, la defunta stilista Vivienne Westwood, quella di rimuovere il CEO Carlo D’Amario: ad annunciarlo Cora Corrè, sua nipote. La giovane designer avrebbe inviato una lettera a tutto lo staff, annunciando che avrebbe lasciato l’azienda fondata dalla zia nel 1993. Avrebbe anche espresso le parole della designer che, poco prima di morire, si era detta insoddisfatta del modo in cui l’azienda veniva gestita. La manager ha affermato che “era desiderio che Carlo D’Amario venisse rimosso, e che l’azienda fosse gestita in un modo che rispettasse i suoi valori”. Dichiarazione che arriva poco dopo che la Vivienne Foundation (organizzazione non-profit che Corré ha co-fondato con sua nonna per supportare le cause in cui Westwood credeva), si è lamentata dell’utilizzo dei suoi disegni d’archivio. Questi, tecnicamente di proprietà della fondazione, sono invece stati utilizzati per una recente collaborazione tra il brand e Palace.
Perché la nipote di Vivienne Westwood lascia l’azienda?
Prima di morire l’iconica stilista avrebbe -ma è da confermare- trasferito tutta la sua proprietà intellettuale e i propri diritti d’autore alla Vivienne Foundation, istituita nel 2019. E la stessa Fondazione ha affermato che “La nipote di Vivienne Westwood, Cora Corré, si è dimessa dal suo ruolo all’interno dell’azienda Vivienne Westwood. Ora si concentrerà sulla prosecuzione del lascito della nonna attraverso la Vivienne Foundation, nel suo ruolo di direttrice e responsabile delle campagne e dei progetti”.
E la stessa Corré ha aggiunto: “C’è stata molta confusione sul mio attuale ruolo all’interno dell’azienda Vivienne Westwood. Sebbene la società porti il nome di mia nonna, al momento non ritengo che rifletta i suoi valori. Lei mi ha insegnato a difendere sempre ciò che è giusto e voglio rimanere fedele a questo. Lei ha creato la Fondazione nel 2019 per perseguire il suo attivismo al di fuori dei vincoli impostile dall’Amministratore Delegato dell’azienda”.
E continua: “A causa di una rottura nei rapporti tra la Vivienne Westwood Company e la Vivienne Foundation, il mio ruolo all’interno dell’azienda è diventato insostenibile. Concentrerò più avanti le mie energie sull’onorare il retaggio di mia nonna attraverso la Vivienne Foundation e continuare il lavoro che era così importante per lei. Sarò per sempre grata a tutte le persone adorabili che ho avuto modo di conoscere negli ultimi anni. A quelle che conosco da molto più tempo: purtroppo non si può affermare che non ci abbia provato. Questa non è la fine, ma un momento per andare avanti”.
Marianna Soru
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