Un portavoce del Ministero degli Esteri della Corea del Nord ha giudicato “fuorvianti” e pericolose le dichiarazioni di Washington che afferma di aver spinto Kim Jong-un a riappacificarsi con la Corea del Sud.

Sono settimane di negoziati, distensione, apertura, le ultime intercorse tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, contro qualsiasi pronostico dopo essere arrivati addirittura alle minacce di una guerra nucleare.
Kim Jong-un, lo spietato dittatore nordocoreano e Moon Jae-in, Presidente della Corea del Sud, si sono infatti stretti la mano il 27 Aprile scorso e hanno finalmente riaperto il dialogo tra i due paesi, quanto mai vicini e allo stesso tempo lontani.

A confermare il buono stato di salute, che si auspica migliori sempre più, è anche la notizia che a partire da ieri, 5 Maggio, la Corea nel Nord ha adottato nuovamente lo stesso fuso orario della Corea del Sud. Nel 2015, infatti, Kim Jong-un aveva deciso di adottare un fuso orario diverso rispetto alla Corea del Sud, un atto, pur se simbolico, di chiara spaccatura.

Il rischio di una regressione nei rapporti tra la Corea del Nord e la Corea del Sud è, però, sempre dietro l’angolo. A testimonianza di ciò è quanto affermato da un portavoce del Ministero degli Esteri della Corea del Nord che ieri ha accusato gli Stati Uniti e Donald Trump di voler intralciare il percorso iniziato dalle due Coree. Oggetto dell’accusa è una recente affermazione di Washington secondo la quale a spingere Kim Jong-un ad una riappacificazione durante l’incontro per la denuclearizzazione sarebbe stata la politica americana fatta di dure sanzioni e minacce.

Gli Stati Uniti stanno deliberatamente provocando la Corea del Nord proprio mentre la situazione della penisola coreana sta andando verso la pace e la riconciliazione” – ha riferito il portavoce del Ministero degli Esteri della corea del Nord. Secondo la Corea del Nord a rendere possibile il riavvicinamento con la Corea del Sud non sarebbero state dunque le gravi minacce perpetrate da Donald Trump nell’ultimo anno, ma d’altronde nessun dittatore mai lo riconoscerebbe.

Al netto di tali dichiarazioni, tuttavia, Kim Jong-un e Donald Trump avranno l’occasione di chiarirsi, se ciò non avvenisse prima, e se i due lo vorranno. Tra appena qualche settimana i due si incontreranno, come da tempo stabilito, tra fine Maggio e i primi di Giugno, dato l’invito avanzato da Kim Jong-un ad Aprile.

Di Lorenzo Maria Lucarelli