Continua il percorso di avvicinamento tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, dopo mesi di minacce sfociate addirittura nell’intimazione di un’offensiva atomica da parte di Kim Jong-un.

In attesa del vertice che vedrà a Singapore lo storico incontro tra il presidente degli Stati Uniti e il dittatore nordcoreano, l’obiettivo attuale è cercare di creare il più possibile una situazione di distensione affinché il tutto vada per il meglio. Fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo sarà il ruolo svolto dalla Corea del Sud. In considerazione di ciò, entrambe le Coree stanno cercando di raggiungere accordi comuni almeno sulle questioni di maggiore rilevanza.

Il percorso in questa direzione è cominciato già ad Aprile ma ieri le due rispettive delegazioni si sono incontrate in un villaggio di confine per incardinare le questioni sulle quali si ritroveranno a trattare prossimamente e più in generale per decidere “come realizzare efficacemente e incisivamente gli accordi raggiunti dai due leader“. L’unificazione, le famiglie separate dalla guerra e i trasporti (soprattutto quelli ferroviari) rappresentano i punti da cui partire.

Il prossimo incontro tra la Corea del Nord e la Corea del Sud è imminente. Le due delegazioni hanno convenuto di ritrovarsi il prossimo 14 Giugno a Panmunjom: si tratterà di un vertice militare volto a mitigare ulteriormente le tensioni tra le due Coree, dopo che lo stesso Kim Jong-un aveva deciso di fare un passo indietro ed incontrare Moon Jae-in a seguito delle esercitazioni militari che la Corea del Sud aveva realizzato con gli Stati Uniti.

Nel vertice dell’1 Giugno le due delegazioni coreane hanno poi fissato un’ulteriore data, il 22 Giugno, per affrontare il problema della separazione dei nuclei familiari, molti dei quali negli anni sono stati costretti ad un allontanamento per via della Guerra in Corea del 1950-53, la suddivisione territoriale e la chiusura del dialogo tra le due Coree. In quell’occasione interverrà la Croce Rossa che presenterà un’analisi della attuale situazione e un progetto volto a superarla.

Nell’attesa di sapere cosa realmente succederà, intanto la Russia cerca di ricavarsi uno spiraglio nella trattazione della “questione coreana”. Il ministro degli esteri di Mosca Sergei Lavrov, infatti, è volato nei giorni scorsi a Pyongyang per incontrare Ri Yong Ho, ministro degli esteri nordcoreano, per discutere del futuro della Corea del Nord. L’obiettivo di Putin è quello di ritornare ad avere voce in capitolo sul tema, dopo che la Russia, tra il 2003 e il 2008, aveva avuto un ruolo rilevante nella negoziazione del disarmo nucleare della Corea del Nord.

Di Lorenzo Maria Lucarelli