L’allarme Coronavirus ha influito sul mercato dell’arte su diversi fronti e in diverse modalità, alcune anche inaspettate. Per esempio nl mondo anglosassone la crisi dei mercati finanziari da Coronavirus ha aumentato il ricorso all’arte come strumento finanziario.

Coronavirus, arte e crisi dei mercati

Nelle ultime due settimane di marzo gli operatori del settore hanno rilevato un maggior ricorso alle opere d’arte come garanzia su prestiti bancari per ottenere liquidità a fronte della crisi dei mercati. La crisi dei mercati finanziari causata dall’emergenza Coronavirus ha aumentato il ricorso all’arte come strumento finanziario nel mondo anglosassone.

Infatti, nel mondo Anglosassone, Stati Uniti e Regno Unito, è possibile ottenere un prestito in modo più veloce offrendo le opere d’arte di propria proprietà come garanzia. Tale tipologia d’indebitamento in quei paesi oggi è ancora più ricercata a causa della crisi da Coronavirus. Infatti si è rilevato un maggior ricorso all’arte come garanzia dei prestiti. Inoltre nelle ultime settimane diversi collezionisti hanno richiesto di spostare i loro investimenti su mercati meno esposti alla crisi, proprio come il mercato dell’arte.


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Art Basel HongKong – photo sito web Art BAsel

Arte come asset

E’ prassi delle banche americane il “wealth management” cioè considerare tutte le attività del cliente, compresa la proprietà di oggetti e opere di valore, come asset per determinare la linea di credito. A volte tali banche consentono ai clienti con grandissimi patrimoni anche di mantenere presso la propria casa l’opera data in garanzia. Per altri clienti alcune finanziarie concedono finanziamenti in tempi più rapidi.

In Europa la mancanza di un quadro giuridico ha fino ad oggi rallentato la possibilità di accedere al mercato del prestito dando in garanzia opere d’arte. In Italia sono allo studio diverse iniziative per individuare i corretti strumenti da sviluppare per poter intraprendere la strada anglosassone. Infatti servono strumenti condivisi per riconoscere l’opera d’arte come asset ed è inoltre necessario disciplinare la gestione di un registro dei beni mobili.

Specialmente nel mondo USA, dopo i crolli in borsa degli ultimi due mesi dovuti l’allarme Coronavirus, si è rilevato un maggior ricorso il ricorso all’arte come asset di garanzia a fronte di prestiti bancari. A fronte di tali preoccupazioni sempre più investitori hanno cercato liquidità conferendo a garanzia opere d’arte, sia per investimenti tradizionali sia per compensare perdite da titoli azionari.

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Basquiat Autoritratto MACBA foto Gasull da sito web museo MACBA

Il mercato dell’arte al tempo del Coronavirus

Globalmente anche il mercato dell’arte, come tante altre attività, ha subito un fermo a causa del Coronavirus. Negli Stati Uniti le grandi gallerie, come per esempio la Gagosian, e i punti espositivi fisici hanno deciso di chiudere. D’altra parte i report degli operatori del settore mostrano come anche le Gallerie d’Arte, in linea con altre imprese, hanno accelerato il loro processo di trasformazione digitale. Se infatti lo spostamento on line di queste attività era già in atto, il Coronavirus ha dato una impetuosa accellerazione su questo fronte

Mercato Arte - Art Basel 2015 photo da wikipediacoronavirus arte
Art Basel 2015 photo da wikipedia

Ma nonostante il mercato delle gallerie d’arte abbia molto rallentato , è aumentata l’attività di richiesta di credito su opere di grande valore come Picasso, Warhol oppure su opere di Jean-Michel Basquiat che raggiungono quotazioni da 10 milioni di dollari.

Coronavirus: le Fiere d’Arte traslocano on line

Molte fiere dell’arte sono state cancellate, alcune sono state ottimisticamente rimandate e altre hanno traslocato on line. La fiera asiatica “Art Basel Hong Kong” è on line. In Europa è probabile il rinvio da metà giugno a metà settembre della “Art Basel Basilea“. Anche le aste di Christie’s di marzo e aprile si svolgeranno online. Le aste d’arte di New York di metà maggio relative all’arte del XX° secolo sono slittate ottimisticamente a giugno. Sotheby’s ha annunciato lo spostamento di tutte le aste di marzo e di aprile sul web.

di M. Cristina Cadolini