
Il Covid è tornato a bussare alla porta di Downing Street: Boris Johnson è in isolamento dopo aver incontrato un deputato risultato poi positivo al coronavirus, dopo che il Servizio di tracciamento dell’Nhs (il servizio sanitario britannico) lo ha informato di aver avuto contatti con qualcuno che è risultato positivo al Covid. Johnson era già stato contagiato durante la prima ondata e aveva passato alcuni giorni in terapia intensiva.
Il premier britannico assicura che sta benissimo, ma per le prossime due settimane dovrà starsene confinato nel suo appartamento che è sopra l’ufficio del governo. Lui stesso ha dato la notizia ieri sera su Twitter, dopo che la app di tracciamento sul suo telefonino ha fatto “ping” e gli ha segnalato di essere stato in contatto con un contagiato.
Boris Johnson di nuovo in isolamento
«Non ho sintomi ma sto seguendo le regole e lavorerò dal n. 10 (la sua residenza) mentre continuo a guidare la risposta del governo alla pandemia». Tuttavia un minimo d’apprensione c’è: lo scorso aprile Boris è quasi morto in ospedale per il Covid e non è ancora del tutto chiaro se non sia possibile reinfettarsi.
Lui comunque l’ha presa bene: «La buona notizia è che il sistema di tracciamento continua a migliorare. La cattiva notizia è che sono stato segnalato!». Dunque ora per due settimane il capo del governo britannico non potrà avere contatti fisici con nessuno. «Non importa che mi sento bene, meglio che mai – ha detto – e che il mio corpo sprizza anticorpi dopo aver avuto già quella dannata cosa: le regole sono le regole».
Nel Regno Unito, nell’ultima giornata ha registrato 462 morti tra soggetti positivi al Covid e 26.860 nuovi casi, spera ancora di riuscire a salvare il Natale. Le prossime due settimane, ha ammonito uno dei consiglieri sanitari del governo britannico, la professoressa Susan Michi, saranno «assolutamente cruciali» per decidere se confermare la fine del lockdown in Inghilterra, prevista il 2 dicembre.