Per la prima volta da quando in Italia è iniziata l’emergenza coronavirus, diminuiscono i contagi, anche se di sole 20 unità. Un risultato comunque in calo rispetto al giorno precedente.

A confermarlo, sono i dati forniti ieri dalla Protezione Civile. Le persone positive al Covid-19 sono infatti 108.237 rispetto ai 108.257 del 19 Aprile. Una diminuzione minima, ma quanto basta per iniziare a sperare che il trend si stia lentamente invertendo. 

Anche per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva, se ne sono registrati 62 in meno. Di 108.237 persono positive al virus, 24.906 risultano ricoverate con sintomi e 80.758 sono in isolamento domiciliare. 

Coronavirus: diminuiscono i contagi ma aumentano i decessi

I dati forniti ieri dalla Protezione Civile evidenziano che diminuiscono i contagi ma purtroppo aumentato le morti da Covid-19. Sono infatti aumentata a 24.114 i decessi da coronazivurs, 454 in più rispetto al 19 Aprile. 

Davide Caparini, assessore al Bilancio della regione Lombardia, ha commentando i nuovi dati della protezione civile affermando che “stiamo vedendo i risultati del’impegno dei lombardi, dei comportamenti individuali che ci consentono di controllare la diffusione del virus”. 

Si prevede anche che Lombardia e Marche potrebbe arrivare ad avere zero casi entro la fine di giugno, mentre Toscana ed Emilia Romagna entro la fine di maggio. Queste previsioni sono state fornite dall’Osservatorio nazionale sulla salute delle Regioni Italiane, diretto da Walter Ricciardi. 

Per quanto riguarda invece le regioni del Sud Italia, la previsione è che l’azzeramento dei contagi dovrebbe avere inizio tra la fine del mese di Aprile e l’inizio di Maggio. I modelli statistici utilizzati per queste previsioni hanno tenuto conto delle misure restrittive emanate dal governo.

In ragione di questo, gli autori dello studio, avvisano che un eventuale allentamento delle misure imposte dal governo, renderebbero queste proiezioni molto meno affidabili.

In ogni caso, secondo gli esperti del centro diretto da Walter Ricciardi, l’epidemia di coronavirus si sta riducendo con “estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla Fase 2 dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione. E dunque anticipare in maniera incauta la fine della quarantena, potrebbe vanificare tutti gli sforzi fatti sino ad adesso.