Una ricerca effettuata dall’Istituto dei Tumori di Milano ha eseguito uno screening su alcuni campioni prelevati da uno studio sul cancro al polmone. L’indagine ha svelato la presenza di asintomatici sul territorio italiano da settembre 2019.
La ricerca “Smile”
Una ricerca della Fondazione IRCCS, pubblicata a novembre e firmata da Giovanni Apolone, direttore dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano, ha raccolto un dato inatteso relativo all’andamento e allo sviluppo dell’epidemia da Coronavirus sul territorio nazionale. La vicenda è iniziata con “Smile“, un progetto di screening per il tumore al polmone che, a settembre 2019, ha reclutato 959 volontari sani per sottoporsi ad una Tac a spirale e a delle analisi del sangue. Che la Cina non fosse l’unica causa e portatrice del virus era quasi assodato ma, il campanello d’allarme asiatico a gennaio e l’inizio della pandemia a febbraio, ha spronato i medici milanesi ed i colleghi di Siena, a voler vederci chiaro. Così, i ricercatori hanno deciso di fare dei test sierologici a tutti i campioni di sangue prelevato. Il risultato è stato inatteso: su 959 campioni, 111 sono risultati positivi all’immunoglobulina G – 16 casi – o all’immunoglobulina M – 97 casi. Dei 111 positivi, 23 registrati a settembre, 27 ad ottobre, 26 a novembre, 11 a dicembre, 30 a gennaio e 21 a febbraio. Inoltre, la provenienza dei tester positivi provengono da tredici regioni e la maggior parte dei casi da Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto.
Gli anticorpi che hanno bloccato il virus
959 sono stati i volontari totali, 111 i casi positivi ai test sierologici e 6 sono stati quelli aventi anticorpi neutralizzanti il virus – 4 dei quali ad inizio ottobre. Circa il 10% di positivi. Un dato che non sembra coincidere con lo studio dei test sierologici successivi come quello dell’Istat-ISS sul 2,5% della popolazione. Il direttore dell’Istituto dei Tumori di Milano, Giovanni Apolone, ha spiegato: “La prevalenza si riduce quando si guarda ai casi validati del test di neutralizzazione, pari a 6 positivi, di cui 4 in ottobre. Il dato rilevante è questo, non la proporzione di positivi, comunque suggestiva data la corrispondenza con le note prevalenze regionali“.
Estate 2019: diffuse delle malattie polmonari atipiche
“Già da novembre del 2019, molti medici di medicina generale hanno iniziato a segnalare la comparsa di gravi sintomi respiratori in persone anziane e fragili con bronchite bilaterale atipica, che è stata attribuita, in assenza di notizie sul nuovo virus, a forme aggressive di influenza stagionale” hanno ricordato i medici coinvolti nella ricerca. Non un’influenza stagionale, ma i primi segnali dell’arrivo del Covid 19 in Italia. Un virus che stava circolando da diverso tempo in Europa e nel mondo, molto tempo prima dello stato d’allerta lanciato dalla Cina a fine dicembre. Il titolo della ricerca è “Unexpected detection of SARS-Cove2 antibodies in the pre-pandemic period in Italy“, pubblicato su Tumori Journal e uscito l’11 novembre 2020. Gli esperti che hanno contribuito allo studio sono Giovanni Apolone, Emanuele Montopoli, Alessandro Manenti, Mattia Boeri, Federica Sabia, Inesa Hyeseni, Livia Mazzini, Donata Martinuzzi, Laura Cantone, Gianluca milanese, Stefano Sestini, Paola Suatoni, Alfonso Marchianò, Valentina Bollati, Gabriella Sozzi, Ugo Pastorino.
Chiara Bigiotti