Cronaca

Coronavirus in Svezia: le terapie intensive al collasso, occupate al 99%

Stoccolma chiede aiuto alle altre regioni: i posti nelle terapie intensive della capitale svedese sono al tracollo. Il 99% dei letti riservati è occupato da pazienti Covid e non. Il direttore sanitario della regione di Stoccolma chiede aiuto al Governo.

La critica situazione svedese: “Abbiamo bisogno di aiuto”

La sanità nella regione di Stoccolma, capitale della Svezia, è al collasso. Martedì, 8 dicembre 2020, la situazione all’interno delle strutture ospedaliere, in particolare nelle terapie intensive, ha raggiunto la capacità del 99% di pazienti Covid e non. “Abbiamo bisogno d’aiuto” è l’appello lanciato dal direttore sanitario della regione di Stoccolma, Bjorn Eriksson, il primo dall’inizio della pandemia di Coronavirus. La richiesta di Eriksson prevede l’invio di personale medico da altre regioni del Paese, per cercare di smaltire il sovraccarico di lavoro nella regione di Stoccolma.

I report dei media svedesi

Da The Local Sweden a Svenska Dagbladet, i media svedesi riportano gli stessi dati: mercoledì scorso, nei reparti di terapia intensiva erano ricoverati 83 malati Covid, in leggero calo rispetto agli 89 di martedì. Si precisa che, nell’intera regione, i posti in terapia intensiva disponibili sono 160.

Svezia, la nazione contraria al lockdown

Uno dei pochissimi paesi europei che non ha mai decretato il lockdown nazionale è proprio la Svezia. Tuttavia, sono in vigore delle limitazioni nei locali pubblici come il numero massimo di otto commensali seduti allo stesso tavolo, il divieto di vendita di alcoolici dopo le 22 e la didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori che si avvicinano al diploma. Ovviamente, il Governo esorta gli svedesi ad avere meno contatti possibile con persone che non siano conviventi e a lavorare in smart working. Si ricorda che la Svezia conta poco più di 10 milioni di abitanti e pubblica i dati dei contagi solo due volte alla settimana. Infatti, ieri si registravano 18.820 nuovi casi e 133 decessi rispetto a venerdì, per un totale di 297.732 contagi e 7200 morti.

Chiara Bigiotti

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