La grande mela è una delle città americane che più rappresenta l’essenza del playground, ci sono più di 100 campetti tra Manhattan e Brooklyn, per non contare nel resto dei quartieri. A causa del Coronavirus il dipartimento dei parchi cittadini di New York sta smantellando e chiudendo tutti i campetti, simbolo della città.
Coronavirus, l’apocalisse dei canestri
Vedere questo tipo di immagine per un appassionato di basket fa male, per i cittadini di New York ancora di più. Il Coronavirus sta mettendo alle corde la grande mela, a risentirne sono anche i famosissimi campetti della città dove migliaia di appassionati si riuniscono per sfidarsi sotto canestro. Dal famosissimo Rucker Park di Harlem, dove è passato un certo Kareem Abdul Jabbar. Passando per Dyckman Park nel quartiere di Inwood, dove sono passati i più recenti Kevin Durant, Kyrie Irving, Kemba Walker e DeMar DeRozan. Insomma per la città di New York i playground sono dei veri e propri simboli, non a caso è anche chiamata “The City Game“. Campetti chiusi col lucchetto e canestri staccati, il dipartimento dei parchi cittadini commenta queste azioni dicendo: “non avremmo mai rimosso i canestri dai campi se non fosse strettamente necessario“. Sui social nel frattempo, è comparsa la parola #hoopocalypse con tanto di hashtag per raccontare questa situazione. Nel frattempo, i Brooklyn Nets, che in estate organizzano un allenamento aperto ai tifosi nel Brooklyn Bridge Park, hanno donato alla città un milione di mascherine insieme ai rivali dei Knicks. New York spera di tornare presto ad essere “The City Game“.
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