Con l’emergenza coronavirus i rider sono sempre più richiesti. In seguito alla chiusura al pubblico dei bar e dei ristoranti c’è stato un vero e proprio boom del food delivery.
Coronavirus, aumentano i ristoranti che fanno ricorso a Deliveroo
Gran parte della ristorazione si sta aggrappando ai rider per evitare la chiusura. Deliveroo, colosso del food delivery, nel mese di marzo vedrà un aumento del 40% del numero dei ristoranti sulla sua piattaforma online.
A causa dell’emergenza coronavirus (segui gli aggiornamenti della Protezione Civile) il cibo a domicilio diventa la miglior soluzione percorribile per i ristoratori, ma in che condizioni stanno lavorando i rider che ci consegnano il cibo? Dopo alcuni timori iniziali per il coronavirus e qualche protesta, i fattorini sono tornati a pedalare.
Abbiamo chiesto qualche spiegazione a Vittorio, 29 anni, di Napoli, che dal settembre dello scorso anno lavora a Jesolo come rider di Deliveroo.
Qual è la giornata tipo di un rider?
“Lavoro dalle 12 alle 15 e dalle 18:30 alle 23. Noi rider abbiamo un’applicazione che ci avverte quando il cliente effettua un ordine. Una volta arrivata la notifica dell’ordine, l’app avvisa il ristorante e il rider, che corre a prendere il cibo da consegnare per portarlo il prima possibile al cliente“.
Come cambia il lavoro dei rider di Deliveroo con il coronavirus
Com’è cambiato il lavoro dei rider con l’emergenza coronavirus?
“Deliveroo ha disposto una serie di direttive per lavorare in sicurezza e fronteggiare il coronavirus: non posso più entrare nel ristorante, il personale ci lascia il pacco da consegnare davanti alla porta del locale e abbiamo eliminato la consegna a mano . I rider non possono più salire per portare il cibo direttamente a casa del cliente. Se, per esempio, chi ha ordinato abita al secondo piano io sono autorizzato a lasciare la roba al piano terra. Al massimo posso lasciarla sul pianerottolo, ma sempre ad almeno un metro e mezzo di distanza dal cliente.
In più sto lavorando con i guanti e la mascherina“.
Mascherine e guanti: i rider lavorano in sicurezza
Deliveroo vi ha fornito mascherine e guanti?
“I dispositivi di sicurezza li abbiamo acquistati noi rider, ma Deliveroo ci ha rimborsati“.
Utilizzare guanti e mascherine è stata un’iniziativa dei rider?
“No, l’azienda ha mandato a tutti noi una mail in cui chiedeva di dotarci di dispositivi di sicurezza. Bisogna tener presente che siamo migliaia di rider, l’azienda non ce l’avrebbe fatta a comprare il materiale per tutti“.
La gente è chiusa in casa, dovrebbe avere tutto il tempo necessario per cucinare. Avete registrato un calo delle richieste?
“Assolutamente no. Paradossalmente sto lavorando molto di più in questi giorni di emergenza coronavirus che normalmente. Ora arrivo a fare anche 13-14 consegne al giorno, prima ne facevo 6 o 7 massimo“.
Chi sta usufruendo di più dei vostri servizi?
“Le richieste arrivano quasi sempre dai ragazzi. Secondo me il problema è che i più anziani non sanno neppure come accedere ai nostri servizi, purtroppo non tutti capiscono come muoversi nel mondo digitale“.
Le tutele dei rider di Deliveroo durante l’emergenza coronavirus
Vi sentite tutelati dalla vostra azienda in questa situazione di emergenza?
“Rispetto la distanza di sicurezza e indosso sempre le mascherine. Anche i miei colleghi stanno adottando tutte le precauzioni che l’azienda ha prescritto. Credo che, se si seguono tutte le direttive, contrarre il coronavirus diventa una questione di sfortuna“.
Avete un’assicurazione in caso di incidenti o malattie?
“Sì, abbiamo la copertura assicurativa Inail“.
Che impressione fa girare per la città deserta?
“La situazione è surreale: per strada ci siamo solo noi rider e la polizia. Ci sono parecchi controlli, mi fermano due-tre volte al giorno. In giro ci sono sia le pattuglie che i posti di blocco“.
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