Coronavirus, saturimetro: cos’è e a cosa serve

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In questo periodo di emergenza Coronavirus, il saturimetro, detto anche pulsiossimetro od ossimetro, potrebbe svolgere un ruolo molto importante nella vita di tutti noi.

Coronavirus, saturimetro come strumento salvavita

Il saturimetro è uno strumento simile ad una pinza che, applicato generalmente all’ultima falange di un dito, oppure al lobo dell’orecchio a seconda del modello, permette di conoscere la saturazione dell’ossigeno nel sangue.

Con questo strumento sarà possibile comprendere se il paziente sia in uno stato di ipossia o meno, fornendo un parametro importante in maniera non invasiva.

Com’è fatto un saturimetro

Coronavirus, un esempio di saturimetro

Il saturimetro è un dispositivo dotato di una sonda e di due diodi, due sensori in grado di emettere raggi luminosi di lunghezze d’onda diverse fra loro, che comunicano con una fotocellula in grado, invece, di ricevere la luce emessa.

Oltre all’emoglobina legata all’ossigeno, alcuni modelli permettono di rilevare anche la frequenza cardiaca e l’intensità della pulsazione.

I valori della saturazione

Generalmente, la saturazione si attesta tra il 95 e il 100%. I valori compresi tra il 90% e il 95% indicano una condizione di parziale assenza dell’ossigeno, che potrebbe essere considerata come una lieve ipossia.

Mentre valori al di sotto del 90% risultano essere patologici e sono indice di grave ipossia.

A sottolineare l’importanza del saturimetro è il Presidente Nazionale SIS 118, Mario Balzanelli, che chiede a gran voce di prendere in considerazione l’idea di fornire questo strumento a tutte le persone in isolamento domiciliare.

In questo modo, il paziente, potrebbe monitorare il valore della saturazione, tenendo aggiornata l’assistenza sanitaria che può decidere il pronto intervento nel caso in cui lo ritenesse opportuno.

Anche l’infettivologo Matteo Bassetti, in un’intervista a ‘L’aria che tira’ propone l’utilizzo del saturimetro, specificando che: “Il saturimetro aiuterebbe molto, ci dice la saturazione dell’ossigeno nel nostro corpo, sotto un determinato livello è bene andare all’ospedale”.

Qui potrete ascoltare il suo contributo.

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