Il Covid-19, un virus che è riuscito a dare il via ad una pandemia, un virus che l’Italia è riuscita a contrastare in modo eccellente anche grazie ad un vero e proprio lockdown. Sì, i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri infatti hanno richiesto la chiusura di aziende, servizi alla persona, scuole, luoghi pubblici, attività commerciali, dal 12 marzo 2020 sino agli inizi del mese di maggio.

A partire dai primi giorni del mese di maggio, seppur con una certa lentezza e con molte incertezze, la maggior parte delle attività economiche e produttive del paese ha riaperto i battenti. Ora resta da capire per gli esercenti come comportarsi con i corrispettivi telematici. A dare indicazioni al riguardo è il Decreto Rilancio da poco uscito sulla Gazzetta Ufficiale. Il Decreto ha tra i suoi obiettivi infatti quello rendere le difficoltà degli esercenti più leggere, più semplici da affrontare. Facciamo quindi insieme un po’ di chiarezza.

Flat lay of business concept

Corrispettivi telematici: cosa era stato deciso prima del Covid-19

Le norme fiscali che erano scese in campo prima della pandemia, prevedevano l’obbligo della memorizzazione elettronica dei corrispettivi. Per mettersi in regola, agli esercenti erano stati dati 6 mesi di tempo, una vera e propria fase transitoria. Secondo le norme, durante questa fase transitoria era comunque obbligatorio ovviamente emettere fatture e scontrini, nonché inviare in modalità telematica i corrispettivi entro la fine del mese successivo.

Come date, era stato chiesto a chi aveva un volume d’affari superiore ai 400.000 euro di mettersi in regola entro il 31 dicembre 2019, una fase transitoria quella degli esercenti in assoluto più attivi e fertili che si è quindi già conclusa. Diverso è invece il discorso per chi aveva un volume d’affari inferiore a 400.000 euro. La loro fase transitoria ha infatti preso il via solo in data 1 gennaio 2010. Quando l’emergenza sanitaria da Covid-19 è iniziata, gli esercenti erano quindi anche in piena fase transitoria.

Questa fase avrebbe dovuto concludersi proprio in queste settimane, peccato che l’emergenza sanitaria e il conseguente lockdown non abbia permesso a molti esercenti di mettersi in regola e dotarsi degli strumenti necessari. Che fare? Impossibile ovviamente mettersi in regola nel giro di pochi giorni appena. Anche il Governo stesso lo ha capito e ha infatti deciso di dare una proroga di altri 6 mesi a tutti gli esercenti.

Corrispettivi telematici: cosa cambia con il Decreto Rilancio

Dato che l’emergenza sanitaria ha preso il via proprio durante la fase transitoria e dato che questa fase avrebbe dovuto concludersi proprio nel mese di giugno, quando la maggior parte delle attività deve far fronte alle difficoltà della riapertura, il Decreto Rilancio ha deciso di far slittare la data prevista per mettersi in regola. Gli esercenti con un volume d’affari inferiore ai 400.000 euro hanno tempo quindi fino al 1 gennaio 2021. A partire da questa data, devono necessariamente essere in possesso di un apposito strumento per la memorizzazione elettronico e la trasmissione dei corrispettivi.

La proroga al 1 gennaio 2021 riguarda anche i corrispettivi a Sistema Tessera Sanitaria per gli esercenti che si occupano di cessione di medicinali, presidi medici, prestazioni sanitarie. Anche la lotteria dei corrispettivi è stata prorogata sempre alla stessa data. Per chi non lo sapesse, si tratta di un vero e proprio concorso a premi, con premi in denaro anche molto elevati. Ogni consumatore finale che voglia partecipare deve richiedere un apposito codice da mostrare all’esercente al momento dell’acquisto e dello scontrino fiscale. Solo se l’esercente fa lo scontrino, è insomma possibile giocare. Si tratta di uno strumento che si spera possa essere quindi di aiuto contro l’evasione fiscale.

Ricordiamo a tutti gli interessanti che per maggiori informazioni, è possibile consultare la guida ufficiale dell’Agenzia delle Entrate dove sono presenti anche indicazioni sui comportamenti da tenere in caso di malfunzionamenti del registro telematico e disagi e quando richiedere la sospensione dell’invio.

Corrispettivi e scontrino elettronico: sono previsti bonus per l’acquisto del registratore?

Questa è una domanda che molti esercenti si pongono, dato che il registratore non è certo uno strumento tra i più economici. Per fortuna però sono previsti dei bonus, validi per tutto il 2020. Il bonus è pari al 50% della spesa sostenuta. Sono però previsti due tetti massimi, un tetto infatti di 250 € per l’acquisto di un nuovo registratore e un tetto invece di appena 50 € nel caso di adattamento del registratore che già si possiede. Non è detto infatti che i vecchi registratori di cassa debbano necessariamente essere gettati. Alcuni modelli possono essere trasformati e resi adatti alle normative attualmente vigenti.

Coloro che non vogliono dover effettuare acquisti o adattamenti, possono sfruttare il potere del web. Sono infatti disponibili alcuni portali che consentono di effettuare questa stessa operazione in modo veloce ed estremamente semplice. Si tratta di una soluzione eccellente soprattutto per coloro che non devono effettuare un numero chissà quanto elevato di scontrini ogni giorno e per chi vuole riuscire a scovare il massimo risparmio possibile.