Cosa sta succedendo in Libia?

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Di Redazione Metropolitan

1.800 bambini devono essere urgentemente evacuati dalle zone di combattimento, altri 7300 sono già stati sfollati dalle loro case. In tutto sono 500.000 i bambini colpiti.

La situazione in Libia è sempre più drammatica e sta aggravando anche i problemi di politica estera. Khalifa Haftar sembra sempre più spregiudicato  nella sua corsa alla conquista di Tripoli: dopo l’errore strategico nell’aver sottovalutato le milizie del GNA (Governo di accordo nazionale) che controllano Tripoli e dopo il bombardamento dell’aeroporto di Mitiga, l’unico funzionante nella capitale, Haftar ha fatto ricorso al lancio indiscriminato di missili Grad contro quartieri residenziali.

La presenza del Generale alle porte di Tripoli è una minaccia pesante per per il Governo, ma anche per il porto di Misurata che gestisce gli scambi commerciali con gli altri paesi. D’altro canto Haftar e le sue truppe sembrano essere rimasti provati dagli ultimi combattimenti con le forze del GNA. Nel giro di pochi giorni ha distrutto tutti gli sforzi di negoziazione nei suoi confronti provocando il rinvio a tempo indeterminato della Conferenza nazionale indetta dall’Onu dal 14 al 16 aprile e facendo sprofondare il paese nel caos quando lui si era proposto di portare l’ordine.

L’ascesa di Haftar

Grazie alla recente schiera di sostenitori internazionali come: Emirati Arabi Uniti, Egitto, Francia, Russia e ultimamente anche Arabia Saudita, il Generale ha potuto contare su aiuti militari e finanziari. Di sicuro è stato di aiuto anche il disinteresse momentaneo di Stati Uniti e Unione Europea, schierati con il GNA, che hanno sottovalutato il problema per mesi. Il conflitto ora, però, pare essersi esteso anche alla politica internazionale poiché Parigi, dopo aver contribuito in modo significativo a rovesciare Gheddafi, ha coltivato Haftar per anni puntando sull’instabilità della Libia.

Il governo di Tripoli rompe le relazioni con la Francia

Il ministero dell’interno della Libia, riconosciuto dall’Onu e dalla comunità internazionale, ha accusato la Francia di fomentare gli scontri armati nel paese sostenendo Khalifa Haftar annunciando l’interruzione della cooperazione con Parigi. La procura militare di Tripoli ha emesso un mandato d’arresto per il Generale e i sei collaboratori fidati.

“qualsiasi relazione con la parte francese nell’ambito degli accordi bilaterali nel campo della sicurezza si fermerà”

A farne le spese della guerra sono sempre i più deboli: il bilancio delle vittime complessivo è di 205 morti e 913 feriti, gli sfollati oltre i 25.000.  Sono circa 3.00 i migranti e i rifugiati che restano bloccati nei centri di detenzione vicini alle aree di battaglia. Secondo Medici senza frontiere, le strutture mediche hanno scorte medicinali solo per due settimane e le risorse idriche ed elettriche sono a rischio.