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CosplayHearts: tappa 0 – San Marco Argentano (Cs)

Ha avuto luogo il 3 Dicembre, presso San Marco Argentano, il battesimo di CosplayHearts: l’evento di  beneficenza che suggella l’unione tra l’arte del cosplay e la raccolta fondi destinata ad associazioni di tutto rispetto atte a sostenere ragazzi affetti da disabilità.

 Partorita dalla mente entusiasta e propositiva di Manuel Colosimo, giovane cosplayer crotonese, con la preziosa collaborazione di Sante Mazzei, una delle colonne portanti del Cosenza Comics and Games, e la partecipazione giovane e attiva dei Green Moon Artists, gli Otakube e i Master of Comics, l’idea astratta ha potuto concretizzarsi.

 

Da spettatrice coinvolta e cosplayer navigata percorrente il cammino crepuscolare del pensionamento (la faccio tragica per apparire più saggia, sono in realtà una giovane fanciulla poco più che diciassettenne e guai a chi ne contesta l’ovvietà ndr), e’ con animo contrastato che ho deciso di prender parte all’evento. Temprata da una consapevolezza atavica relativa ad una diffidenza eventuale da parte degli enti locali e una possibile partecipazione emotiva flebile dimostrata dai presenti, ho accettato l’invito; fiduciosa del nobile proposito di Manuel, vestito del suo instancabile ottimismo.

 

L’infondatezza del primo dubbio che avevo prodotto a priori, si è palesata al mio arrivo quando, munita di navigatore e senso di orientamento inesistente, sono stata guidata gentilmente da alcuni componenti della Pro Loco di San Marco. Una giornata uggiosa e fredda come poche, mediata dal sorriso e dalla disponibilità di queste persone, devo dire, disponibili e premurose nel farti sentire a tuo agio. Un valore aggiunto e per niente trascurabile che mi ha fatto capire quanto tenessero realmente alla buona riuscita di questo evento, nonostante l’accanimento di Zeus sopra le nostre teste. 

A riparo dalle intemperie, nella struttura che ospitava i cosplayers , i membri delle associazioni partecipanti e gli ospiti, una stanza era stata allestita di nostalgia e spirito ludico. La Fidas di San Marco, dotando lo spazio di postazioni a cui poter accedere liberamente, aveva organizzato un torneo di Street Fighter II: il picchiaduro più famoso di Jon Cena in persona. Altre, invece, erano destinate ai fans del vintage avventuroso e colorato: Super Mario Bros. Un tuffo nel passato dal quale, pur volendo, esimersi sarebbe stata una violenza psicologica di una certa rilevanza.
Gli appassionati di giochi da tavolo invece? Intrattenuti dai ragazzi dell’Associazione no profits “Master of Comics“, pazienti e volenterosi nell’instillare il germe della curiosità nei giovani presenti, alimentando un invidiabile spirito di aggregazione. 

Nella seconda stanza, più ampia e ospitante una stufa che attraeva ciascuno di noi come i moscerini con i lampioni, i Green Moon Artists: la recente realtà editoriale nata dalla straordinaria impellenza di lanciare giovani talenti nostrani sul mercato internazionale. L’esposizione dei fumetti da loro realizzati, rappresentati in alcuni esempi di tavole ben confezionate, ci venivano raccontati con attenzione ed entusiasmo, materializzando l’assunto secondo cui con la volontà si arriva dove si vuole. 

Sull’altro tavolo imbandito di gadget in palio da vincere e non solo, gli Otakube: la realtà cosentina nata da giovani volenterosi coltivanti l’obiettivo di mettere a disposizione le proprie conoscenze, i materiali, e un vero e proprio “pronto intervento” per i cosplayers sfortunati con pezzi dei loro costumi da recuperare (ne sono un esempio vivente ndr). Giochi e laboratori creativi sono stati l’ingrediente essenziale della loro prodigiosa partecipazione. 

Responsabili principali della vivacità della giornata: i cosplayers. Per rispondere ad un altro proverbio che recita “pochi ma buoni”, con dedizione e allegria, hanno coinvolto i presenti nei giochi ideati da quel buontempone di Manuel, ricordandoci quanto bello possa essere trascorrere del tempo utile per favorire una giusta causa. 

E’ proprio a lui, Manuel Colosimo, ho posto qualche domanda a caldo chiarificatrice, al termine di questo primo evento. 

 

1. Come hai maturato l’idea di unire il cosplay alla beneficenza? Qualche fonte di ispirazione?

Da quando ho scoperto questa passione ho da subito intravisto le enormi potenzialità. Il Cosplay è un pretesto per uscire fuori dalla routine, per mettersi in gioco con spensieratezza e stringere nuove amicizie. La beneficenza è aggiungere l’utile al dilettevole, un divertirsi assieme realizzando qualcosa di concreto. L’ispirazione deriva da eventi come il CosWalk di Roma, che consiste in una marcia di beneficenza, e dalle associazioni di volontariato che, assieme ai cosplayers, regalano un sorriso in pediatria.

2. Conclusosi questo primo esperimento, sei ottimista sulla preparazione di altri eventi nello stesso stile?

L’esperimento, nonostante gli ostacoli che si sono presentati lungo il cammino, è andato a buon fine. Siamo riusciti a superare abbondantemente la soglia dei 100€ e tutti i partecipanti sono rimasti soddisfatti dei giochi e dallo spirito di squadra che ci accomunava. Gli obiettivi principali sono stati raggiunti, quindi sono ottimista per gli eventi futuri in virtù di questa esperienza.

3. Le realtà circostanti si scontrano, spesso, con una mentalità estranea all’originalità. Sei partito prevenuto?

Non nascondo che ho avuto numerose perplessità, essendo in luoghi non avvezzi a questa tipologia di eventi, ma ho comunque lavorato in maniera realistica e con i piedi per terra. Grazie all’aiuto della Pro Loco e delle altre associazioni ho avuto modo di capire che sono proprio eventi di questo tipo che fanno da ponte tra realtà apparentemente distanti e sconosciute tra loro verso una crescita collettiva.

4. Quanto credi possa essere importante una partecipazione attiva in questo progetto?

Credo fermamente in questo progetto. Una partecipazione attiva implica spendere del tempo da protagonista piuttosto che da spettatore passivo e ciò porta a creare nuove amicizie, ad emozionarsi e ad esprimere la propria unicità.

 

5. Il momento, nella giornata del 3, che più ti ha reso soddisfatto di quello che avevi ideato.

Il momento più bello, che mi ha ripagato di tutti gli sforzi, è stato vedere il volto dei ragazzi pieni di dedizione e concentrazione nella costruzione dei totem e lo spirito di collaborazione che si era instaurato con i ragazzi della F.A.D.I.A: l’associazione che opera da anni nella realtà di San Marco Argentano attraverso attività ricreative rivolte a ragazzi affette da disabilità e a cui sono stati devoluti i guadagni.

Bravi tutti. Davvero. Con il proposito che questo sia solo l’inizio: alla prossima!

 

ALESSIA LIO

 

 

 

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