I casi di Covid-19 in Cina hanno segnato un nuovo balzo a Shanghai, sfiorando mercoledì quota 28.000, quasi 2.000 in più rispetto al giorno precedente, secondo gli aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale: l’hub finanziario della Cina, infatti, ha accertato 2.573 infezioni e 25.146 portatori asintomatici
La parte residua, oltre a Shanghai, fa capo ad altre 14 province e regioni. Sono 21, inoltre, i casi importati. Il totale degli asintomatici è risultato di 26.391 unità, di cui 26.318 locali e 73 importati: dopo Shanghai, la quota più rilevante fa capo al Jiilin (674), provincia che è in lockdown da circa un mese. La situazione più critica in Cina resta a Shanghai, che ha segnato un nuovo record giornaliero a dispetto del lockdown, quando il presidente Xi Jinpng ha chiesto di raddoppiare la ricerca e gli sforzi da parte del governo per una più efficace “strategia dinamica di zero-Covid”. La Commissione sanitaria municipale ha reso noto che la città ha attualmente nove persone positive al virus in gravi condizioni, di cui otto di età compresa tra i 70 e i 93 anni, e ad alto rischio per gravi malattie e perché non vaccinati contro il coronavirus.
Impossibile uscire di casa, per qualsiasi ragione. I positivi, compresi gli asintomatici, vengono trasferiti nei campi di isolamento centralizzati nei quali le condizioni igieniche e sanitarie sono spesso a dir poco complicate, come testimoniato per esempio dal padovano Alessandro Pavanello, che sta documentando su Instagram la sua permanenza in uno di questi centri, separato dalla fidanzata ucraina che si trova invece in un altro luogo. “Dove sta lei è peggio, perché tengono tutte le luci accese sempre. Qui quantomeno ne spengono qualcuna per dormire, anche se non tutte”, ha detto nei giorni scorsi, quando ha affermato che la sua percezione della Cina con questa esperienza “è cambiata totalmente”, tanto che quando avrà i due tamponi negativi chiederà “immediatamente l’aiuto del consolato italiano per uscire il prima possibile”.
Covid: Cina, nuovo balzo di casi
Diversi i casi di minorenni separati dai genitori o di animali di famiglie con positivi soppressi. E l’approvvigionamento di cibo e altri beni di prima necessità è un problema serio anche per chi resta blindato dentro il proprio appartamento. Si sprecano i video sui social, compresi quelli cinesi come Weibo, nei quali si osservano dei droni diramare le linee guida del lockdown ai cittadini in quarantena nei vari distretti di Shanghai. “Disinfettate tutte le superfici regolarmente, ventilate le vostre case. Prevenite il contagio in maniera scientifica“, tra i messaggi trasmessi attraverso i piccoli mezzi volanti. In alcuni casi vengono enunciati ad alto volume avvertimenti a cittadini presenti nelle strade oppure agli studenti delle università della città, avvisati di restare nei confini dei dormitori dei college di indossare le mascherine in qualsiasi momento. Scene che hanno stimolato paragoni distopici come quello con Cyberpunk 2077, videogioco distopico post pandemico.L’utilizzo della tecnologia nel lockdown di Shanghai
La tecnologia non viene applicata solo con i droni per tenere sotto controllo il rispetto delle restrizioni da parte degli abitanti. Per le strade di Shanghai sono stati avvistati diversi cani robot che svolgono le stesse funzioni dei droni (avvertimento e controllo) ma direttamente per le strade. In ogni caso, le funzioni della tecnologia ai tempi della pandemia non sono solo orwelliane. Le grandi piattaforme digitali, per esempio, si sono attivate per fornire assistenza ai cittadini. In particolare i colossi dell’ecommerce come Alibaba e JD.com, ma anche altre realtà di minori dimensione come Yto Express, che stanno tutte effettuando consegne smart automatizzate attraverso robot e veicoli automatici nelle zone residenziali blindate.