Covid, ecco le riaperture previste per metà maggio e il nodo delle regioni

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Di Redazione Metropolitan

Covid, indiscrezioni fanno pensare che a maggio si possa tornare ad una parvenza di normalità. Oggi il confronto, per valutare il calendario della ripresa, con le regioni che chiedono confini liberi. Chiaramente l’allentamento dei divieti anti Covid varrà soltanto per le zone gialle. I primi a riaprire saranno i ristoranti a pranzo, solo dopo teatri e cinema e ancora dopo palestre e piscine. Dalla metà del mese e non prima, nel rispetto della linea della gradualità scelta dal governo, potrebbero essere consentite le cene nei locali pubblici.

Covid, riapriranno prima i ristoranti, poi cinema, palestre e piscine. I parametri 

Innanzitutto si dovrà tenere conto di due fattori: l’andamento della curva epidemiologica e l’andamento della compagnia vaccinale. Considerato questo si può osservare il calendario della ripartenza prevista per il mese di maggio, programma che sarà differenziato tra le Regioni. Come accennato solo le regioni e le città con dati da fascia gialla avranno la possibilità di ripartire con le aperture, nonostante vadano evidenziate alcune limitazioni rispetto al passato. Le Regioni oltre ai ristoranti e ai bar vorrebbero che riaprissero anche palestre, piscine, luoghi della cultura e dello spettacolo. Intanto il presidente della Liguria Giovanni Toti premette “Dobbiamo avere i nuovi parametri per l’attribuzione del rischio“.

La riunione dei governatori guidati da Massimiliano Fedriga, nuovo presidente della lega, è prevista oggi alle 11, e alle 15 dovrebbe iniziare il confronto con il governo. La prima istanza delle Regioni riguarda la libertà di movimento tra i confini. Certo vanno considerati sempre i contagi e i vaccini, e quali regioni siano più avanti eccetera. Il governo non ha ancora avuto modo di impostare il nuovo decreto, in assenza di accelerazioni entrerà in vigore il primo maggio. Nel frattempo tra i ministri c’è ancora lotta tra chi si aspetta la riapertura dei confini regionali a metà maggio e chi invece frena.

La regia di Mario Draghi

Alla regia di tutta l’operazione Mario Draghi. Ieri il Presidente del Consiglio ha incontrato Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, coordinatore e portavoce del Cts e domani pare si riunirà la cabina di regia presieduta proprio dal capo dell’esecutivo. Esamineranno gli ormai noti dati del venerdì e se sarà il caso si comincerà a discutere di riaperture.

Forza Italia oggi alle 11 presenterà il suo piano da consegnare a Draghi, in cui si chiede il ripristino delle zone gialle “lì dove possibile“. Il M5S invece si affida a Speranza e al Cts: “Le riaperture possono essere programmate solo con il supporto del Cts e con l’enorme impegno con cui il ministro della Salute sta affrontando la gestione della pandemia“.

I nuovi protocolli sono pronti e in parte già approvati dal Comitato tecnico scientifico. Le regole saranno stringenti, ma consentiranno comunque alle attività di riprendere fiato. Anche Roberto Speranza, che è stato sempre per la linea dura, ritiene “lecito aspettarsi riaperture a maggio“, sempre però monitorando i dati covid.

In conclusione, il calendario del governo prevede un mese di riaperture graduali, per avere tutto riaperto o quasi entro fine maggio. Le linee guida che oggi la Conferenza illustrerà al ministro Mariastella Gelmini, riguardano la riapertura di ristoranti e bar sia a pranzo, che a cena, e adottano regole molto stringenti al chiuso e maggiori libertà all’aperto.

Linee guida dei nuovi protocolli 

Nella prima fase i ristoranti potranno accogliere i clienti soltanto seduti, di modo che si evitino assembramenti. Nei locali quindi si inizierà con solo posti a sedere. La distanza minima tra i tavoli dovrebbe essere di due metri all’interno e di un metro all’aria aperta.

  • Ristoranti all’aperto – Matteo Salvini vorrebbe riaprire già ad aprile e chiede che nella Provincia di Trento i ristoranti all’aperto possano riaprire lunedì 19. In realtà si dovrà attendere maggio, nel frattempo chi ha spazi aperti non dovrà pagare le tasse per l’occupazione di suolo pubblico.
  • Palestre e piscine – I governatori spingono anche per la riapertura di palestre e piscine. Il Cts ha già fissato le distanze di sicurezza: 2 metri in palestra, 10 metri quadri in piscina. Nella fase iniziale il via libera potrebbe comunque riguardare solo gli allenamenti individuali.
  • Parrucchieri – Potrebbero essere riaperti in zona rossa, come chiedono le regioni di centro-destra e Gelmini, con le dovute necessarie regole rigide.
  • Coprifuoco – Gli orari del divieto di circolazione sono ancora tutti da discutere. Ma è chiaro se i ristoranti riapriranno la sera, che il coprifuoco dovrà essere ritardato.
  • Spettacoli – Cinema, teatri e sale da concerto riapriranno in concomitanza con la fascia gialla. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha inviato al Cts un documento in cui chiede di aumentare i posti a sedere e spera che la risposta sia positiva: 500 persone al chiuso e 1000 all’aperto e un tetto del 50% al coperto, invece che del 25%.

Al vaglio del governo passa tutto, poco ancora cambia ma i dati del covid sono ancora infelici, e sarebbe egoistico aspettarsi altro. Si inizia tuttavia ad intravedere la proverbiale luce infondo al tunnel, e la speranza che questi siano veramente gli ultimi mesi di restrizioni vive.

Giacomo Cattani