Covid: ecco perché in Giappone, Corea e Australia ci sono pochi contagi

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In molti stati asiatici si registrano pochi contagi da Covid-19. Meno di 700 in Giappone, 61 in Corea del Sud e 5 in Australia. Ecco perché

Pochi contagi da Covid in alcuni Paesi asiatici

Il Coronavirus sta facendo registrare numeri molto bassi in alcuni paesi orientali. Giappone, Australia, Corea del Sud, Taiwan e Thailandia hanno un numero di contagiati piuttosto contenuto rispetto alla maggior parte dei Paesi occidentali. Le autorità del Giappone hanno dichiarato ieri 699 casi, dato in discesa dopo il picco di agosto. La Corea del Sud conta 61 casi e zero vittime. Solamente 5 i malati in Thailandia e Australia. Uno solo in Nuova Zelanda. Ma in tanti Paesi dell’Asia il virus spaventa, come in India, Malesia e Bangladesh che registrano numeri alti. Ma perché nei Paesi citati in precedenza i contagi sono così bassi?

In Giappone il Coronavirus non è tanto presente perché gli abitanti sono sempre stati abituati ad indossare la mascherina da prima della pandemia. Veniva utilizzata anche per un semplice raffreddore o allergia. L’ambasciata giapponese in Italia spiega: “L’intuizione fondamentale che ci ha aiutati nella lotta contro il Covid è la nozione di cluster di trasmissione“. Significa che pochi gruppi determinano una altissima contagiosità e dunque vengono isolati facilmente. Gli esperti della sanità giapponese riescono a ricostruire i movimenti del paziente precedenti al contagio. Questo grazie alle numerose tecnologie. In più sono state prevenute le situazioni a rischio.

La Corea del Sud utilizza i big data oltre alla digitalizzazione. All’inizio la curva era vertiginosa. Successivamente sono state utilizzate politiche di tracciamento massicce della popolazione attraverso app per smartphone. In più sono stati raccolti i dati attraverso tracce lasciate da carte di credito o dalle immagini di videocamere in luoghi pubblici.

L‘Australia ha quasi azzerato i casi grazie ad un lockdown della regione di Melbourne (la più colpita) durato 112 giorni. Nessuno in quel periodo poteva entrare o uscire dalla regione se non per motivi urgenti. Il Paese ha attuato una rigorosa quarantena per tutti coloro che provenissero dall’estero.

Andrea Caucci Molara