Attualmente solo il Molise può sperare di diventare zona arancione. Per la prossima settimana altre regioni potrebbero aggiungersi alla zona rossa della cartina delle restrizioni. A rischiare più di tutte è la Toscana, che potrebbe unirsi alle dieci che già si trovano nella fascia delle misure più dure.

Altre regioni in bilico verso la Zona Rossa

Le regione lievemente meno a rischio sono la Calabria e la Valle D’Aosta. In quest’ultima la situazione è peggiorata solo nell’ultima settimana: non sarebbero stati rilevati 250 casi ogni 100mila abitanti, l’elemento discriminante per l’assegnazione della zona rossa, e l’impatto sugli ospedali resta relativamente basso, ma nelle ultime ore l’Rt è decisamente sopra 1,5. In Calabria e Liguria, invece, i dati non sembrano cresciuti in maniera allarmante rispetto alle precedenti settimane. In Toscana invece la situazione potrebbe diventare critica se non si tengono sotto controllo i contagi, infatti il governatore Eugenio Giani ha dichiarato:  “Ce lo aspettavamo: siamo a 246 contagi su 100mila abitanti quindi sotto la soglia di 250, la Toscana quindi può pensare, ragionevolmente, di rimanere in zona arancione anche per la settimana prossima. Ma l’intento ora è di andare avanti con il metodo che ormai usiamo da quattro settimane cioè ritagliando la zona rossa per quelle zone di livello provinciale in cui si supera quella soglia”. Le province che si trovano già in zona rossa sono quelle di Pistoia e Prato, e attenendoci ai dati rischiano Grosseto e Arezzo.

Le uniche regioni ad essere zona rossa già da due settimane sono Campania e Molise, quindi potrebbero sperare in un eventuale cambiamento di fascia. Dovrebbe invece restare invariata la situazione della Sardegna ma – con il leggero peggioramento – si corre sul filo del rasoio della fascia bianca.

Cosa succederà al prossimo monitoraggio?

Qualsiasi siano i risultati del prossimo monitoraggio e le eventuali ordinanze firmate dal ministro Roberto Speranza, in tanti confidano già nei dati del report che sarà pubblicato invece la prossima settimana, il prossimo 26 marzo. Per quella data potrebbe aprirsi per diversi territori la possibilità di andare in arancione e di essere quindi sottoposti a minori restrizioni nella prima metà della settimana di Pasqua, fino al 2 aprile.

In generale, però, le cifre non sono confortanti. In attesa del picco, previsto entro fine mese, dall’inizio di questa settimana sono state registrate 1.710 vittime e i dati dell’ultimo bollettino parlano di 24.935 contagiati in 24 ore mentre il tasso di positività è del 7%.

Giulia Di Maio