Nuovo Dcpm con maggior limitazione in arrivo per il mese di Marzo: negozi chiusi e nuovo coprifuoco, la decisione dovrebbe arrivare in quindici giorni. I dati sui nuovi contagiati, che negli ultimi giorni mostra la risalita veloce della curva epidemiologica, è l’indicatore tenuto d’occhio con ansia dagli esperti. Il numero dei ricoverati in terapia intensiva è in forte crescita, si avvicina alla soglia dei 3.000 che fa scattare l’allarme. La terza ondata è ormai cominciata.

La richiesta del governo su presidenti di Regione e sindaci affinché mandino in rosso tutte le zone dove si creano focolai si è già trasformata in pressing. Se anche questo non dovrebbe funzionare si pensa ad un lockdown nazionale, ma si tratterebbe di una soluzione estrema ed esclusa per ora. Le altre ipotesi viaggiano verso la stessa direzione: spostamenti ridotti al minimo, evitare i contatti. “I prossimi quindici giorni saranno decisivi, dobbiamo monitorare l’effetto delle ordinanze sul cambiamento di fascia”, ripetono i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Mariastella Gelmini.

Coprifuoco anticipato, mini lockdown e negozi, ecco cosa cambierebbe con il nuovo Dcpm

La possibilità di portare alle 20 il coprifuoco è stato discusso nei giorni scorsi, quando si stava mettendo a punto il Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi il 3 marzo, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Si è deciso di prendere tempo, ma l’orario sarà anticipato qualora ci si rendesse conto che il numero di nuovi contagiati da ricoverare manda in crisi le strutture sanitarie.

Le ordinanze sulle aree in zona rossa dovranno essere ampliate ai comuni limitrofi proprio per prevenire il rischio di contagio. Serve ad evitare la zona rossa, ricorrendo all’arancione scuro che non prevede il lockdown ma la chiusura delle scuole. Decisione necessaria per l’allerta dei contagi tra i giovanissimi — con l’impennata nella fascia di età tra i 10 e i 19 anni — costringe infatti alla didattica a distanza.

Nella riunione della scorsa settimana con i governatori, Gelmini è stata fin troppo esplicita: «Ci chiedete di chiudere le scuole, ma tenete aperti i centri commerciali e questo è un controsenso», ha detto. Se la curva non accennerà a diminuire nelle stesse zone dove le lezioni sono in Dad potrebbe essere imposta anche la chiusura di alcuni esercizi commerciali. In zona rossa sono già stati chiusi barbieri, parrucchieri e centri estetici.

Nuovi divieti per gli spostamenti

Potrebbero scattare nuovi divieti anche per gli spostamenti non necessari per motivi di lavoro, salute e urgenza. La limitazione potrebbe riguardare le visite a parenti e amici. In zona rossa è già stato vietato di andare «in due adulti e minori di 14 anni, una volta al giorno nelle case di altri». Alcune ordinanze regionali con il passaggio all’arancione scuro hanno già previsto la stessa restrizione. A questo punto non è escluso che si possa decidere di uniformare le misure in tutta Italia ad esclusione delle zone gialle.

Alessia Scrima