Secondo l’Oms, il Covid19 non si comporta come un’influenza ma è un’unica ondata non stagionale. Ranieri Guerra invita alla cautela.
L’Oms sul Covid19
Mentre la pandemia continua a diffondersi nel mondo, l’Organizzazione mondiale per la Sanità ci fornisce un chiarimento sul Covid19.
Secondo l’Oms, infatti, il virus non è paragonabile ad un’influenza e quindi non è stagionale.
Si tratta, invece, di un’unica ondata “che va un po’ su e un po’ giù”. Risulta inutile aspettare un’ondata autunnale.
Il briefing virtuale a Ginevra
Durante il briefing virtuale a Ginevra, la dottoressa Margaret Harris ha dichiarato:
“La gente sta ancora pensando alle stagioni. Ciò di cui tutti abbiamo bisogno è comprendere che si tratta di un nuovo virus che si comporta in modo diverso. Sarà una grande ondata. Andrà un po’ su e un po’ giù. La cosa migliore è appiattirlae trasformarla in qualcosa che sfiori appena i nostri piedi”.
Le parole di Ranieri Guerra
L’assistant director-general for Strategic Initiatives dell’Oms, Ranieri Guerra, invita alla cautela:
“Dobbiamo prepararci ora e continuare a essere cauti, per evitare che in autunno ci sia una ripresa epidemica”.
Ha continuato, poi, spiegando:
“In Italia non siamo stati investiti dalla ondata di ritorno della prima fase epidemica, quella che vediamo in Spagna, e non solo, in questi giorni. La capacità del servizio sanitario diidentificare e tracciare casi e contatti è migliorata enormemente come la competenza clinica e la disponibilità di equipaggiamenti, farmaci e presidi. Mi auguro che continui così, anche se guardando alla situazione globale, non possiamo essere così ottimisti come altri colleghi in Italia, che giustamente osservano solo il proprio contesto, innegabilmente soddisfacente”.
Secondo Guerra questo “è il bimestre a bassissima circolazione del virus in cui dobbiamo lavorare di più per prepararci all’arrivo dell’autunno, il periodo delle elezioni regionali, dell’inizio delle scuole e dell’influenza stagionale, oltre che, naturalmente, della ripresa auspicata delle attività ordinarie”.
Ha concluso, poi, dicendo:
“Attualmente si registra una diminuzionedell’età mediadei ricoverati, in questo momento intorno ai 50 anni. Questo non ci porta necessariamente a un aumento della letalità, ma ci preoccupa ugualmente perché la malattia è in grado di causare danni multi-organo prolungati, con attacchi evidenti anche sul sistema nervoso: sarà opportuno osservare levoluzione clinica nel tempo per capire meglio come prevenire anche complicanze tardive”.
Lo stress post-traumatico da Covid19
Ranieri Guerra parla anche della depressione e di vero e proprio stress post-traumatico tra gli operatori sanitari.
“Dobbiamo soffermarci anche sull’induzione del serio disorientamento dell’opinione pubblica, che la comunicazione di questi mesi ha creato, seminando incertezze dovute talora a opinioni amplificate senza controlli e non basate sull’evidenza e su quanto la scienza e la ricerca sono riuscite a generare in brevissimo tempo, lasciando tuttavia ancora zone poco conosciute della dinamica di un virus completamente nuovo”.