È arrivata l’estate ed è tempo di sole e di mare. Per qualcuno, però, è anche tempo di ustioni e di creme solari per proteggersi dai danni dei raggi UV. Molti però ignorano che le creme solari sono dei dispositivi medici e devono quindi essere usati come prescritto dai medici.

Le creme solari, uno scudo contro i raggi UV

Lo scopo delle creme solari è quello di filtrare le radiazioni nocive che il Sole emette e che sono classificate in base alla loro lunghezza d’onda. Quelli che ci interessano maggiormente sono i cosiddetti raggi UV (che sta per ultravioletti) e più nello specifico i raggi UVA e UVB, perché riescono a raggiungere il derma, producendo un effetto sui tessuti e sul sistema metabolico, promuovendo il rilascio di melanina e stimolando l’abbronzatura, ma provocando anche invecchiamento cutaneo, rughe, macchie e l’insorgenza di cancro della pelle, considerando anche che nessuna crema solare potrà mai proteggerci al 100% dalle radiazioni ultraviolette.

Come funzionano le creme solari

Ma quale è la chimica alla base di una crema solare? I filtri solari sono una miscela di sostanze il cui scopo è quello di trattare e prevenire numerose malattie aggravate dalla radiazione solare e l’insorgere del cancro della pelle in soggetti predisposti.

Le moderne formulazioni delle creme solari protettive utilizzano moltissimi componenti per proteggere, idratare ed evitare danni alla pelle. I componenti principali sono i cosiddetti “principi attivi”, sostanze come salicilati, cinnamati, avobenzone, oxybenzone, octylcrylene, ecamsule e altri che, grazie alla loro struttura chimica, sono in grado di proteggere da tutte le radiazioni ultraviolette (UVB, UVA corti e UVA lunghi). Altri filtri solari sono composti da sostanze minerali come il biossido di titanio e l’ossido di zinco, il cui forte potere coprente funge da “schermo fisico” per la luce del sole e che danno la caratteristica colorazione bianca sulla pelle.

Al sole sulla spiaggia
L’irraggiamento solare sulla spiaggia e intenso, e importante usare la protezione solare. Foto credit: Sean O. on Unsplash

Oltre a questi, la formulazione del prodotto solare prevede l’aggiunta di eccipienti, che ne determinano consistenza, resistenza all’acqua e alla sudorazione, permanenza del prodotto sulla pelle e così via. Tra questi troviamo gli idratanti come l’acido ialuronico, le sostanze con proprietà ammorbidenti e nutrienti come la glicerina e il pantenolo, la nicotinammide che contrasta l’induzione ai tumori cutanei e alcune vitamine e minerali.

Le creme solari sono pericolose?

Una recente ricerca della FDA, condotta su 24 soggetti  che hanno spalmato creme, lozioni e spray solari sulla pelle quattro volte al giorno, per quattro giorni alla settimana e sui tre quarti del corpo in condizioni controllate, ha mostrato come alcuni dei componenti attivi siano stati rilevati nel sangue dei volontari in quantità molto maggiori del previsto e che, si ipotizza, possano interferire con gli equilibri ormonali dell’organismo, necessitando di ulteriori approfondimenti. Bisogna però considerare che si è trattato di una sovraesposizione ai prodotti e che le condizioni reali (ovvero mare, sabbia, docce e sudore) rimuovono parte delle creme dalla pelle.

Stefano Pellone

Bibliografia

“Le creme solari servono davvero?” https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/le-creme-solari-servono-davvero

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