Procede a gonfie vele il matrimonio tra la Juventus e Cristiano Ronaldo. In questi primi 3 mesi di campionato la squadra ha pareggiato una sola partita contro il Genoa, guadagnandosi cosi il primato sia in Champions League che in campionato, supportata dal suo nuovo gioiello portoghese che fin qui a collezionato 7 goal e quattro assist. Nessuno nella Juventus come lui aveva avuto questi numeri dai tempi di Charles. L’ultima rete, che ha risolto una gara complicata ad Empoli, è una vera prodezza degna di un giocatore del suo calibro. Il portoghese è sempre più leader di questa squadra come testimoniano le parole di Blaise Matuidi ai microfoni di RMC Sport 1 “CR7 fa giocare bene la squadra permette di giocare meglio la palla, è un leader e semplicemente ha qualcosa in più degli altri. Siamo tornati da Manchester in aereo ed eravamo molto stanchi. La mattina dopo l’ho trovato in palestra e mi ha detto che doveva continuare a lavorare. Ha 33 anni, ma è favoloso, un esempio.”
foto Daniele Buffa/Image Sport
nella foto: esultanza gol Cristiano Ronaldo
Ieri la rivista France Football ha pubblicato una lunga intervista di Ronaldo, in cui ha parlato dei suoi primi mesi in bianconero e dei motivi che lo hanno portato a Torino. Sul trasferimento Cristiano ha dichiarato “Penso di aver fatto la scelta giusta, è un trasferimento ben riuscito. A Madrid ho fatto grandi cose e ho passato tanti momenti incredibili che mi rimarranno per sempre nel cuore, insieme a compagni di enorme valore. E ovviamente non dimentico i tifosi. Credo però che dopo 9 anni fosse giunto il momento di cambiare. La Juve, al momento, è uno dei più grandi club al mondo, quindi in un certo senso è stato sì difficile, ma anche molto facile. Agli occhi di molte persone passare dal Real alla Juve potrebbe sembrare quasi strano, ma per me ha senso e ne sono estremamente orgoglioso. Non nascondo che sia stato un po’ difficile, ma a volte cambiare è necessario. Mi piacciono le sfide, non mi piacciono le comfort zone. Preferisco buttarmi in nuove sfide e godermi l’adrenalina che fornisce questa eccitazione.” Il Portoghese poi ha parlato delle difficoltà di adattamento ad un campionato come quello italiano e del rapporto con il suo nuovo tecnico “Con Allegri ho un ottimo rapporto. Lui è competente e anche molto divertente e allo stesso tempo molto professionale, come tutto il club. Insisto su questo perché sono così anche io e questo ambiente corrisponde totalmente al mio essere. Si pensa e si va nella stessa direzione. Ora si deve vincere, ecco perché sono qui.” Sui motivi che lo hanno portato lontano dal Real, Cristiano ha aggiunto, che non sentiva più da parte di Florentino Perez la stessa stima degli anni precedenti, insomma il 5 volte pallone d’oro non era più considerato indispensabile.
Proprio sul pallone d’oro poi ha aggiunto “L’ho detto mille volte, vincere il sesto Pallone d’Oro non è un’ossessione. Non mi faccio la domanda, so già nel profondo del mio cuore, di essere uno dei migliori della storia. Poi cerco che vorrei vincerlo! Sarebbe una bugia dire il contrario. Lavoro per questo, per fare gol e vincere le partite, ma senza ossessioni. Penso di meritare il Pallone d’Oro e lavoro duramente per far sì che accada. so cosa sto facendo e lo sapete tutti. Ma so anche cosa fanno gli altri, i meriti che hanno, e ho molto rispetto per loro. Se non vinco il Pallone d’Oro dormo lo stesso perché so quanto valgo. I rivali? Gli stessi di sempre, anche se non so se Messi sarà sul podio questa volta. Diciamo, quindi, Salah, Modric, Griezmann, Varane, Mbappé, e i francesi in generale perché che sono campioni del mondo. Ma voglio vedere tra 10 anni se tutti questi giocatori saranno ancora al top come me e Messi”. Infine Cristiano ha concluso sul caso di stupro che lo riguarda, dichiarandosi ovviamente innocente e fiducioso che la verità verrà a galla.
Luca Pradella.