Cristina Frazzica è morta a 31 anni sul kayak a Posilippo, l’avvocato indagato: “Non mi sono accorto di niente”

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Di Alessia Spensierato

L’incidente che ha coinvolto Cristina Frazzica – biologa 31enne originaria di Taurianova e residente a Voghera ma trapiantata a Napoli, dove frequentava la PharmaTech Academy della Federico II – è avvenuto domenica 9 giugno. L’imbarcazione di Guido Furgiuele è stata identificata grazie alle telecamere di sorveglianza di Villa Rosebery, la residenza del presidente della Repubblica affacciata proprio sul tratto di mare dove è morta Frazzica. In tutto sono stati sequestrati tre scafi.

Omicidio colposo e omissione di soccorso, queste sono le ipotesi di reato che vengono contestate a Guido Furgiuele, avvocato indagato per la morte di Cristina Frazzica, la 31enne recuperata morta nelle acque di Posilippo, dove si trovava a bordo di un kayak quando è stata uccisa per l’impatto con un’imbarcazione. Si ipotizza che fosse lui alla guida del cabinato di 18 metri che avrebbe colpito Frazzica, lo stesso poi intervenuto in soccorso dell’uomo, rimasto illeso, che si trovava sul kayak con la donna. Ascoltato dagli inquirenti, Furgiuele – secondo quanto è trapelato – avrebbe detto di non essersi accorto di nessuna collisione: non ha né ammesso né escluso di averla causata. Poi ha specificato di essere intervenuto dopo essersi reso conto che in mare c’era qualcuno che aveva bisogno di aiuto.

Lo ha ripetuto all’ANSA: “Io e i miei sei ospiti non abbiamo avvertito alcun impatto. Uno dei miei ospiti ha visto a poppa un ragazzo sbracciarsi e siamo tornati indietro per soccorrerlo. Lui ha detto che la ragazza era stata investita da una barca velocissima ed eravamo convinti che non fosse la mia. Più di soccorrerlo e dare l’allarme non potevamo fare”.