Chiesti 18 anni per i militari che percossero Cucchi. La sorella Ilaria: “Questo processo ci riavvicina allo stato”
Sono accusati di omicidio preterintenzionale Alessio di Bernardi e Raffaele D’Alessandro, gli autori del pestaggio di Stefano Cucchi, morto nel 2009, e il pm Giovanni Musarò ha chiesto per loro una condanna di 18 anni.
Oltre a di Bernardi e D’Alessandro altri tre imputati: Roberto Mandolini, per falso e calunnia, Vincenzo Nicolardi, solo calunnia, e Francesco Tedesco, per falso. Quest’ultimo rivelò i retroscena della morte del geometra romano nel 2018, nove anni dopo i fatti accaduti, ed è stato assolto dall’accusa di omicidio preterintenzionale.
Il PM: “Depistaggi da film dell’orrore”
“Non si tratta di un processo contro l’Arma” ci tiene a precisare Musarò, “anche se nella vicenda Cucchi i depistaggi hanno toccato vette da film dell’orrore.”
“Il depistaggio ha riguardato anche un ministro della Repubblica che è andato in Senato e ha dichiarato il falso davanti a tutto il Paese”. Si fa riferimento all’ex ministro della giustizia Alfano, che il 3 novembre 2009 venne chiamato a fare chiarezza sulle circostanze della morte di Cucchi. “Se un ministro va in Aula e dichiara il falso sulla base di atti falsi, questo è un fatto di una gravità inaudita.”
Il pestaggio violentissimo, in “stato di minorata difesa”
“Sono due le persone che lo aggrediscono. Colpito quando era già a terra con calci in faccia, di questo stiamo parlando. La minorata difesa deriva dal suo stato di magrezza” prosegue l’accusa.
Stefano pesava 43 chili al momento dell’arresto, alla sua morte 37. “Perché perse 6 kg in 6 giorni? Perché durante la degenza al Pertini non si alimentava a causa del trauma subito. Si è speculato sulla sua magrezza.”
“Ho solo voglia di verità e giustizia. Sentire parlare così il Pubblico Ministero mi restituisce quella fiducia nello Stato che stava vacillando. L’altro ieri era il compleanno di mio fratello. Stefano vorrei tanto dirti che non eri solo. Ma già lo sai.”
Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano
Ilaria Cucchi: “Questo processo ci riavvicina allo Stato”
“Se ci fossero magistrati come il dottor Musarò” commenta Ilaria Cucchi, la sorella del 31enne, “non ci sarebbe bisogno di cosiddetti eroi o della sorella della vittima che sacrifica dieci anni della sua vita per portare avanti sulle sue spalle quella che è diventata la battaglia della vita”.