“Cyrano Mon Amour”, non scrivere nulla che non nasca da se

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Di Federica De Candia

Cover Cyrano Mon Amour - Foto web
Cover Cyrano Mon Amour – Foto web

Carrozze, dame, raso e drappi nei vestiti ondeggianti. La Belle Epoque, con i suoi fregi e stemmi. Passioni a parte, tutto gode di bellezza dinanzi agli occhi. Nella Parigi del 1897, è ambientata la sceneggiatura di “Cyrano Mon Amour“, film del 2018 di Alexis Michalik. Che, combinando vero e falso, si ispira a Cyrano De Bergerac. Talmente celebre nel repertorio teatrale francese, da essere il più recitato. Preceduto, soltanto, dal proverbiale “fascino” di Cyrano;

La sua reputazione legata ad un naso eccessivo, ingombrante, “affacciato sul mondo”, ma mai ridicolo. Leggendaria bellezza, là dove il bello è principesco. Dove la grazia fa da specchio ai lineamenti irregolari. Edmond Rostand è un drammaturgo dal talento geniale, ma autore senza successo e senza soldi. Grazie alla sua ammiratrice Sarah Bernhardt, riesce ad incontrare il più grande attore del momento, Costant Coquelin. Divo navigato con aspirazioni di carriera. Che vuole assolutamente recitare nella sua nuova commedia, ma entro sole tre settimane.

Cyrano Mon Amour, scena La prima a teatro – Clip YouTube

Cyrano, tutto ispirazione e sentimenti

Una corsa contro il tempo per Edmond, che non ha scritto ancora niente, e nella sua testa ha chiaro solo il titolo “Cyrano De Bergerac“. Dal fitto carteggio che Edmond avvia con Jeanne, costumista, troverà rime, sentimento e illuminazione, per nutrire la commedia e far del guascone francese, un filosofo. “Edmond, hai incontrato qualcuno? Si, l’ispirazione“. Dalla crisi, all’ispirazione pura.

Così, un poeta inquieto e poco più che anonimo, all’età di 29 anni, ripensava al fantasma di un scrittore dimenticato, realmente esistito nel 600, Cyrano De Bergerac, per farne un dramma eroico che farà la fortuna del teatro. Cyrano, scrive poesie, tira alla spada con la stessa abilità con cui impugna una penna per scrivere. Spadaccino impavido e scrittore di cuore.

Scena film Cyrano Mon Amour – Clip YouTube

Cyrano, una maschera e un nobile cuore

Cyrano, nella leggenda, presta i propri versi e le parole, ad un giovane aitante ma povero di spirito. Di cui è innamorata la donna che, Cyrano, vorrebbe per se. E, proprio lui, diventerà la voce dei sentimenti nel corpo altrui. Una storia d’amore che ha incantato, dove per un non osare, il sogno rimarrà sempre tale. Cyrano, profondi sentimenti, romantico e folle dall’animo puro. Tra persone che parlano tutte in rima, ma non tutte sanno farne poesia. L’unica forma di bellezza in grado di abbattere ogni muro.

Bastasse le parole a coprire il suo volto! A rendere meno goffo il suo aspetto. A far cadere quella maschera di paura e disagio, dove il naso è al centro del suo mondo. Nell’unica battaglia persa, quella con lo splendore. Un uomo che conosce l’amore, e sa toccare le corde giuste, nel tentativo, spesso vano a molti, di manifestarlo. Così recita la sua epigrafe, “Cyrano De Bergerac che tutto fu e fu niente“. Proprio come il suo amore.

Scena dal film Cyrano Mon Amour – Clip YouTube

“Mon Amour”, il titolo del film

Il film di Michalik, vuol sceneggiare il come e il perché è stata scritta l’opera teatrale più importante della storia francese. Basti pensare che in madre patria, il titolo sia solo Edmond, dal nome dell’autore. Che basterà ad identificarla. Immortale tra tutte. Un film calamita, che farà affiorare un amore contagioso per il teatro. Intrattenendo con leggerezza, ma senza dar tregua, lo spettatore. Tra imprevisti, capricci, equivoci, la fretta, fino al trionfo della prima teatrale, con le infinite chiamate alla ribalta.

Sarà l’importanza del parlar d’amore, o il ruolo della seduzione in cui ciascuno è chiamato a misurarsi. Sarà quella rivincita degli innamorati, che non hanno il possesso dell’amato, e sognano con parole e frasi. Ma la grandezza di questa opera, e del film che ha ispirato, è proprio concentrata nell’individuo, diverso, di Cyrano. Che, in piccola o grande quantità, è dentro di noi.

Cyrano Mon Amour, trailer – Clip YouTube

Quel tocco di Cyrano…

Non la sopporto la gente che non sogna“, i versi di Guccini nella canzone dall’omonimo titolo. Il suo Cyrano, con quel tocco, che sia di spada o di cuore, che ferisca o accarezzi, colpisce dentro l’orgoglio, dentro i pregiudizi. Con le parole affilate più di una lama, potenti da perforare il cuore. Bisogna essere se stessi con tutte le proprie forze. Così, “se mi ami come sono, per sempre tuo Cyrano“.

Federica De Candia

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