Acquistare un bene prezioso e duraturo come una casa per i propri figli è probabilmente il sogno di ogni genitore; si tratta di un passo, però, non semplice da realizzare e che va ponderato con cura. Oggi approfondiremo quali sono i budget e le pratiche burocratiche principali di cui i genitori si prendono carico al momento dell’acquisto della prima casa dei figli.

Rischi di donare una casa

Spesso può succedere che i più giovani non abbiano la possibilità economica per acquistare una casa di tasca propria, motivo per il quale i genitori che possono permetterselo mettono a loro disposizione la cifra alla compravendita di un’abitazione o, qualora fosse possibile, procedono alla donazione dell’immobile. Si tratta senza dubbio di un atto di amore, che può essere fatto però in base alle disponibilità finanziarie effettive dei genitori. Le case acquistate potrebbero disporre di ambienti non troppo grandi, o al contrario molto ampi, dalle caratteristiche semplici o meno usuali.

Al di là delle effettive peculiarità dell’abitazione che si riesce a comprare, però, quando si fanno operazioni di questo genere bisogna comunque tenere conto di alcuni rischi legali in cui si può incappare: per assicurarsi che l’intestazione della casa sia avvenuta correttamente, ad esempio, è possibile consultare guide specifiche sulla visura persona fisica, come quella di iCRIBIS, che spiega come sia semplice risalire ai dati d’interesse tramite questo documento. Se si volesse donare una casa, inoltre, è bene sapere che esistono dei limiti temporali entro i quali questa può essere revocata dai creditori dei genitori: per quanto riguarda la possibilità di poter pignorare l’immobile donato il tempo limite è di un anno, mentre per quel che concerne la messa in atto di un’azione revocatoria, si sale a cinque anni, qualora però la donazione fosse stata compiuta in malafede.

Inoltre, se ad essere creditore del genitore è il fisco, per oltre 50mila euro, si configura il reato di sottrazione fraudolenta d’imposta, che comporta il pignoramento dell’immobile ceduto.

L’aiuto del governo

Che si tratti di donazione o acquisto proveniente dai genitori, esistono degli incentivi per aiutare i giovani ad aggiudicarsi la propria prima casa; ultima in ordine di tempo è la misura prevista dal Decreto sostegni bis all’articolo 63, che prevede agevolazioni per l’acquisto della prima abitazione per tutti coloro che non hanno compiuto trentasei anni di età. Per presentare domanda c’è tempo fino al 30 giugno del 2022 e, oltre al requisito di età, è necessario non superare i 30mila euro di valore ISEE. L’agevolazione consiste in una garanzia statale sull’80% dell’esposizione bancaria, oltre all’esenzione dal pagamento di imposta di registro, ipotecaria, catastale e sostitutiva, con l’eccezione degli immobili rientranti nelle categorie catastali A1, A8 e A9 (abitazioni signorili, ville e castelli).