La diva icona negli anni Ottanta, Dalila Di Lazzaro, ha svelato di essere stata corteggiata da molti colleghi. In particolare disse no a Jack Nicholson, da cui venne sedotta e con cui passo una notte senza fare nulla (“Mi sono pentita!”), e persino ad Alain Delon.

L’attrice friulana fece inoltre breccia nel cuore di Gianni Agnelli, di cui ricorda il primo incontro:

Ero una bambina. Una sera un produttore mi disse: “Mi accompagni a mangiare dal mio avvocato?”. Insisteva e andai con un vestitino azzurro, era estate. Mi ha portato in una bellissima casa. Vedo un signore in tight. Era il maggiordomo, che ci ha portato in giro per questa casa bellissima. E poi me lo sono trovato davanti… Se mi ha corteggiato? Come dice Raz, sono fatti miei!

Dalila Di Lazzaro è dunque passata a raccontare tre orribili episodi di cui ha parlato per la prima volta di recente, tre violenze sessuali in diversi momenti della sua vita. Il primo stupro fu subito a soli 6 anni da parte di un cugino.

La vita di Dalila Di Lazzaro non è stata tutta rosa e fiori. L’attrice ha subito la perdita di un figlio 22enne, la mancata adozione di un secondo e due incidenti stradali. Ma non è tutto. La Di Lazzaro ha anche confessato, in diverse occasioni, di essere stata vittima di violenza. La prima volta fu violentata a sei anni da un cugino, di 20 anni: “Ovviamene non si parlava di queste cose e ai tempi avevo una tata a cui dicevo tutto. Lei è stata molto accanto a me. Sono riuscita a perdonare. Ho avuto la sensazione di dire “Pazienza, è una brutta persona, io non mi sento sporca e vado avanti”. Mia madre, quando lo seppe, reagì ma a me non disse nulla”, ha raccontato ospite a Domenica Live. Il secondo stupro lo subisce a 17 anni, dopo una sfilata: “Una persona che mi fece cose allucinanti, mi sequestrò per quattro giorni. Sono stata un leone, mi dico ‘brava’…”, ha rivelato l’attrice.

Ho radici forti, valori ereditati da mio padre, che è stato un uomo veramente straordinario, e da mio nonno, valori che ho coltivato. Sono riuscita a superare le mie tre violenze. La prima volta fu a sei anni, fu un mio cugino. Non si parlava di questo fatto, avevo una tata cui dicevo tutto. Sono riuscita a perdonare. Mi sono detta che lui era una brutta persona, ma che io non sono così. La seconda è stata molto grave. Ero andata a lavorare come modella a 17 anni, con una persona che mi sequestrò per quattro giorni, facendo cose terribili. Sono stata una leonessa. La terza volta fu a 40 anni. Era un mio amico da tanti anni che ebbe un colpo di follia in una serata. Mi invitò fuori a cena e mi chiese di andare su nella sua camera d’albergo. All’improvviso è impazzito. Pesava 150 chili, ho dovuto arrendermi. Ora mi dico: è una brutta persona, peggio per lui.