A Valencia dopo ben 18 stagioni nel motomondiale, Dani Pedrosa correrà la sua ultima gara in MotoGP. Dopodiché, lo spagnolo andrà a svolgere il ruolo di collaudatore per KTM nel 2019.
Dani Pedrosa: 294 gare disputate (295 con l’ultima di Valencia), 3 mondiali vinti (uno in 125 cc. e due in 250 cc.), 54 gare vinte, 153 podi, 49 Pole Position, 64 giri veloci. Questi i numeri con i quali il centauro spagnolo si accinge a lasciare le corse dopo ben 18 anni di mondiale, tutti disputati con la Honda.
L’annuncio del ritiro
È durante il weekend del Sachsenring in Germania, che Pedrosa annuncia il clamoroso ritiro, già nell’aria da ormai diverse settimane. Scartata infatti dallo spagnolo, la possibilità di disputare il 2019 con la Yamaha, clienti del team Petronas. Opzione, questa accantonata dallo spagnolo, poiché non si trattasse di una moto ufficiale e non sarebbe nemmeno stato possibile contribuire allo sviluppo della stessa.
Dani Pedrosa: Siamo ai titoli di coda
Stagione a dir poco complicata quella che sta disputando lo spagnolo del team nipponico. Questa sarebbe la prima volta (a parte la stagione d’esordio in 125), in cui non conquista nemmeno una vittoria, e addirittura la prima in assoluto senza salire quantomeno sul podio. Questo a testimonianza del periodo difficile che lo spagnolo sta attraversando, e che probabilmente già da tempo lo aveva portato a questa scelta.
Il ritiro di Pedrosa è stato un vero e proprio colpo da digerire per gli appassionati del motociclismo. Lo spagnolo è sempre stato un talento indiscutibile, senza dubbio uno dei più belli da vedere su una moto e, sicuramente pesa tanto il fatto di non aver mai conquistato il titolo nella classe regina, ma è senza dubbio giustificato da tante sfortune e infortuni.
Dani Pedrosa, un campione sfortunato
Si, sfortuna perché Dani Pedrosa ci è andato veramente vicino a vincerlo quel dannato titolo in MotoGP. Forse a causa della sua struttura fisica, ha sempre pagato a caro prezzo ogni sua caduta e infortunio. Per oltre sei stagioni non ha potuto correre tutte le gare in programma dal calendario a causa degli infortuni, più o meno gravi. È facile dimenticarlo, ma il fisico di Dani è stato messo a dura prova per oltre 18 anni di carriera ed è incredibile che riesca ancora a competere a certi livelli.
Infortuni a parte, a non rendere la vita facile a “Camomillo” ci hanno pensato i vari avversari di tutto rispetto che lo spagnolo ha incontrato durante tutta la sua carriera. Dagli esordi in MotoGP, ha dovuto battagliare con gente del calibro di Valentino Rossi, Casey Stoner e Nicky Hayden, passando per l’acerrimo rivale Jorge Lorenzo, fino ad arrivare a l’attualissimo Marc Marquez. Tralasciando il fatto che, a parte Casey e il compianto Nicky, gli altri sono ancora tutt’ora presenti in griglia di partenza.
Dani Pedrosa ed il Capitolo KTM
È arrivato qualche settimana fa l’annuncio che Dani Pedrosa non abbandonerà del tutto le corse, ma si cimenterà in una nuova avventura da collaudatore. L’ormai quasi ex pilota Hrc ha firmato un contratto biennale con KTM. Per la casa austriaca (alla terza stagione nella classe regina) sarà molto utile il supporto di un pilota esperto come Dani per far crescere e sviluppare l’ RC16.
E’ doveroso ringraziare un gran campione (anche umanamente parlando) come “Camomillo”. È stato per anni punto di riferimento per tutte le generazioni di giovani piloti spagnoli e non, che hanno avuto il piacere di ammirarlo. Epici sono stati i duelli con Stoner, Rossi e Lorenzo, quartetto poi rinominato “i fantastici 4”. In bocca al lupo per questa nuova avventura.