L’attesa per la prima sfilata di Daniel Lee nel ruolo di nuovo direttore creativo di Burberry (la nomina era avvenuta lo scorso settembre insieme all’annuncio delle dimissioni di Riccardo Tisci) è stata ripagata da una collezione eccentrica e contemporanea, manifesto del nuovo corso della casa di moda britannica che ora ha al timone due inglesi: lo stilista e il nuovo ceo, Jonathan Akeroyd

Nuovo logo, nuovo stile e nuovo designer alla guida del brand più iconico della cultura britannica: Burberry ha cambiato direzione e l’ha presentata ieri sera in passerella con Daniel Lee alla London Fashion Week

I segnali che la rotta era decisamente cambiata sono apparsi sulle piattaforme social già da inizio febbraio, quando il brand ha svelato il nuovo logo: addio al sans-serif moderno realizzato per Tisci da Peter Saville; quello nuovo è un serif di ispirazione tradizionale, con accenni all’archivio della maison. E con il nuovo font è ritornato l’intramontabile cavaliere che cavalca portando alto lo stemma “Prorsum”, dal latino “avanti” in royal blue. Sono apparse poi alcune immagini della campagna con celebrities ritratte dal fotografo inglese Tyron Lebon: Vanessa Redgrave sullo sfondo di Trafalgar Square, il rapper inglese Skepta e il giocatore del Chelsea Sterling

La collezione è anche legittimata dall’identità British del designer, che attraversa a pieno la sua cifra stilistica fondendosi con gli elementi signature del marchio: in primis, il tartan. La celebre stampa a quadri torna in più e più proposte cromatiche, su gonne, maglie, giacche bomber. E poi c’è il trench, immancabile e iconico, un classico del guardaroba anglosassone insieme ai sempre utilissimi stivali di gomma.

Come ogni direttore creativo chiamato ad assumere il comando di un brand ricco di tradizione e cultura, anche Daniel Lee ha dovuto dedicare i primi cinque mesi da Burberry allo studio dell’heritage della longeva casa di moda che, ad oggi, conta centosessantasette anni di storia. Difficile prevedere oggi cosa diventerà il brand tra le sue mani ma è chiaro che l’attenzione dello stilista si dividerà tra abbigliamento e accessori, ambito nel quale si è distinto nella sua esperienza da Bottega Veneta. Colpisce la bag a forma di boule dell’acqua calda

Nel backstage il designer ha dichiarato di voler celebrare il meglio della cultura inglese, quel mix di creatività e personalità che solo Londra può offrire e che è mancato molto in passato al designer. E Vivienne Westwood è tra le tante citazioni una sicura fonte di ispirazione. In sintesi, addio al classico sartoriale e largo alla nuova direzione colorata di Lee, che come il cavaliere del brand porta “in avanti” Burberry per una nuova sfida.