Si apre a Roma il 23 marzo, nella sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei a Palazzo Corsini, il convegno internazionale “La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media“, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, che si concluderà poi il 26 con l’inizio di una mostra, sempre a Palazzo Corsini, a cura di Roberto Antonelli, Ebe Antetomaso, Silvia De Santis, Marco Guardo, Luca Serianni, aperta da sabato 26 marzo fino al 25 giugno. In mostra i codici della prima diffusione dell’opera, i commenti antichi come quelli di Jacopo Alighieri e Boccaccio, e seguono poi sezioni dedicate alla fortuna di Dante nelle varie epoche, con le relative edizioni, fino agli studi novecenteschi e alla ricezione dantesca nei media, cinema, tv, fumetto.
Contemporaneamente sempre a Roma da sabato 26 marzo fino al 25 giugno, alla Palazzina dell’Auditorio, Villa Farnesina ci sarà la mostra “Con gli occhi di Dante. L’Italia artistica nell’età della Commedia“. curata da Maria Luisa Meneghetti e Alessio Monciatti, promossa dall’Accademia Nazionale dei Lincei nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante.
L’arte di Dante vista da un duplice punto di vista
Entrambe le mostre sono realizzate con un duplice punto di vista, quello delle arti per Dante e quello di Dante nell’arte, permettendo cosi di ripercorrere e di vedere quali sono state le opere che hanno influenzato Dante. Che siano esse opere d’arte, o anche degli oggetti, persino delle monete, che l’autore della Commedia aveva sotto gli occhi. Dal pannello di una vetrata della Basilica di Santa Croce a Firenze, realizzata su disegno di Giotto, con l’azzurro intenso del cielo che spicca in contrasto con la lunga barba bianca e il mantello rosso di Aronne, o anche una Madonna col Bambino di Cimabue, o le pagine meravigliosamente miniate del Breviario di Filippo il Bello o quelle piene di fascino dell’Antifoniario miniato attribuito al Maestro della Bibbia di Corradino, della seconda metà del XIII secolo, e persino una tavoletta di cera come quelle sulle quali il sommo poeta racconta di essersi esercitato nel disegno. Alcune di queste opere sono state restaurate solo per l’occasione.
La mostra offre, parte attraverso l’esibizione di pezzi autentici, una serie di opere d’arte e di manufatti artistici cui Dante rinvia nelle sue opere e in particolare nella Commedia. Alla base del progetto sta la convinzione che la cultura di Dante si sia nutrita non solo di libri ma anche di teorie e pratiche artistiche e di opere che hanno costituito una sorta di museo personale, cui l’autore fa continuo riferimento. Ogni oggetto esposto apparirà come insieme, il generatore di specifici passi poetici, debitamente citati e illustrati.
“In tutto una cinquantina di pezzi, alcuni dei quali quasi mai esposti in una rassegna, come appunto la vetrata di Giotto“, sottolinea Maria Luisa Meneghetti, che ha curato l’iniziativa insieme con Alessio Monciatti e Stefano Resconi.
“Dante oggi più che mai attuale e vivo“, – commenta il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, presentando le rassegne insieme con il presidente dei Lincei Roberto Antonelli. – “Dante è la nostra identità. Ricordare che la nostra è una identità in cui l’antico è un elemento per qualificare un presente che abbia voglia di futuro, è fondamentale per i ragazzi e permette di far andare avanti la ricerca. E in un momento come quello che stiamo vivendo la ricerca è fondamentale, come la ricerca della pace“
Matteo Salvatore
Puoi trovarci su Google News