Leone d’oro alla carriera nel 2018, il merito di David Cronenberg è di essere il padre del body horror, sottogenere dell’horror in cui le deformazioni e mutilazioni corporali la fanno da padrone. Termine coniato nel 1983 da Philip Brophy (a sua volta esperto conoscitore dei melt movies), il genere si può ritrovare anche in letteratura.
Al cinema, oltre che nella figura di Cronenberg, si può riferire anche a The Elephant Man di David Lynch e a La Cosa di John Carpenter.
Nel body horror l’orrore e la paura vengono esperiti attraverso la rappresentazione di deformità corporali, che di solito vanno di pari passo con la degenerazione mentale di chi ne è vittima, sfociando nell’horror psicologico.
In occasione del compleanno del regista canadese, andiamo alla scoperta dei suoi film ascrivibili nel genere.
David Cronenberg: sette film body horror
Il demone sotto la pelle (Shivers, 1975)
Il demone sotto la pelle è la prima opera di David Cronenberg che può dirsi appartenente al genere.
Nel film, uno scienziato inserisce un parassita all’interno del corpo dei propri pazienti, con l’intento di risvegliare gli istinti sopiti dalla razionalità. Il nemico, perciò, viene da dentro il proprio corpo, trasmissibile attraverso la carnalità.
Rabid – Sete di sangue (Rabid, 1977)
Rose rimane ustionata in un grave incidente, ma la sua bellezza le viene restituita dal Dottor Keloid, esperto nei trapianti cutanei il quale, però, vede nella ragazza la cavia ideale da sottoporre a nuove sperimentazioni. La rende così un mostro assetato di sangue, che
aggredisce le vittime tramite un’escrescenza cutanea sotto l’ascella, succhiandone il fluido vitale e condannandole a diventare degli zombie che infettano la città.
Brood (The Brood, 1979)
Subito dopo il ricovero di Nola presso la clinica psichiatrica del Dottor Raglan, padre di una pratica chiamata psicoplasmia, la figlia Candice assiste al brutale omicidio della nonna e della propria maestra per poi sparire nel nulla.
Gli autori dei delitti sono dei bambini deformi di cui Frank, padre di Candice e marito di Nola, si mette sulle tracce, introducendosi nella clinica e scoprendone la scioccante provenienza.
Videodrome (1983)
Videodrome è, oltre che il titolo del film, un programma pirata che compare su Civic TV, il canale di proprietà del protagonista Max Renn, in cui vengono trasmessi contenuti violenti e pornografici.
La carne muta e la tecnologia si fonde con l’uomo, in una riflessione sulle trasformazioni causate dall’esposizione alla violenza televisiva.
La mosca (The Fly, 1986)
Jeff Goldblum è il protagonista di questo body horror vincitore dell’Oscar al miglior trucco nel 1987, in cui interpreta Seth Brundle, l’inventore di un macchinario che consente il teletrasporto. L’invenzione ha grande successo con gli oggetti, mentre mostra tutte le sue lacune con gli esseri viventi: per uno scherzo del destino, infatti, Seth entra nella macchina non accorgendosi della presenza di una mosca.
Le conseguenze mostrano il corpo di Seth in totale disfacimento e mutamento, contaminato dal dna dell’insetto in cui, con echi kafkiani, si trasforma.
Inseparabili (Dead Ringers, 1988)
Una carriera brillante e una vita libertina accomuna gli inseparabili gemelli Beverly ed Elliot Mantle (interpretati da Jeremy Irons), abituati a condividere tutto, dalla professione alle donne. Ma è quando Beverly si innamora di Claire che la vita dei fratelli degenererà in una spirale autodistruttiva in cui anche la soluzione finale li vedrà protagonisti, insieme, per l’ennesima volta.
eXistenZ (1999)
In eXistenZ le vite di Allegra (Jennifer Jason Leigh) e Ted (Jude Law) si fondono su un doppio piano, quello reale e quello di un videogioco ideato dalla donna.
Il videogioco in questione è proprio eXistenZ, la cui particolarità è quella di basarsi sulle esperienze del giocatore attraverso una serie di collegamenti neurali.
Scindere le due dimensioni sarà forse troppo complicato.
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