Il Decreto scuola 2020 è stato approvato con 245 voti favorevoli e 122 contrari. Nonostante l’ostruzionismo leghista, la maggioranza ha trovato l’intesa per convertire in legge il decreto che regola lo svolgimento degli esami di stato, ma anche l’assunzione dei precari tramite concorso e le questioni legate all’edilizia scolastica.
Decreto scuola 2020: cosa prevede
Una discussione andata avanti per tutta la notte quella che ha portato alla conversione in legge del Decreto scuola 2020. Molti i punti salienti che hanno diviso maggioranza e opposizione. Quest’ultima ha tentanto invano di far decadere il provvedimento, che ha invece ottenuto il via libera dall’Aula di Montecitorio.
Esami scolastici di primo e secondo ciclo
Le modifiche più salienti riguardano lo svolgimento dell’Esame di Stato e degli esami di terza media, tappe fondamentali per lo sviluppo e la crescita professionale di ragazzi e adolescenti. I primi si svolgeranno in presenza, sotto forma di un unico colloquio orale che verterà sugli argomenti trattati durante l’anno scolastico. La commissione sarà composta soltanto da membri interni, con la presenza però di un presidente esterno. Per quanto riguarda, invece, gli esami del primo ciclo di studi, essi avverranno esclusivamente online e prevederanno la discussione di un elaborato, con valutazione finale da parte del consiglio di classe. Abolite, in entrambi i casi, le prove scritte.
Voti
Addio ai voti in decimi nelle scuole elementari: a partire dal prossimo anno scolastico, infatti, gli alunni delle scuole primarie verranno valutati sulla base dei giudizi descrittivi. La ministra Azzolina provvederà a chiarire questo punto.
Alunni con disabilità
Il Decreto scuola include anche alcuni accorgimenti importanti per gli studenti con disabilità: in particolare, i dirigenti potranno consentire a questi ultimi di ripetere l’anno scolastico appena terminato al fine di recuperare i mesi di didattica a distanza e garantire l’inclusione sociale.
Il concorso per i precari
Un altro punto saliente del Decreto scuola riguarda l’assunzione dei docenti precari (con almeno 3 anni di servizio) tramite concorso, un tema che ha più volte diviso le forze politiche in Aula. La prova non sarà a crocette, ma prevederà invece risposte aperte. Ogni classe di concorso avrà la sua prova, ma il concorso non si terrà in estate. Non è stata fissata alcuna data, ma si pensa all’autunno salvo restando l’andamento dell’epidemia.
Novità anche per i supplenti, le cui graduatorie diverranno provinciali e digitali. Del loro reclutamento, inoltre, se ne occuperanno gli istituti agli uffici scolastici locali. La domanda, infine, si potrà presentare in via telematica.
Edilizia scolastica
Un ultimo punto riguarda infine la questione dell’edilizia scolastica: con le norme riguardanti il distanziamento si rendono necessari interventi rapidi e tempestivi, nonché mirati a garantire la sicurezza degli alunni negli edifici scolastici. Per questo motivo, si cerca di velocizzare gli iter burocratici permettendo ai sindaci e ai presidenti di Provincia e Città metropolitana di avere poteri di commissario fino al 31 dicembre 2020.