Il delitto di Bergamini avrà una prima udienza il 25 ottobre. Verrà processata l’ex fidanzata Isabella Internò, accusata di concorso in omicidio, aggravato dalla premeditazione e da futili motivi. L’accusa ipotizza che la donna all’epoca volesse punire l’ex fidanzato per aver interrotto la loro relazione.

Delitto Bergamini: dopo 32 anni un processo su Isabella Internò accusata di omicidio

A 32 anni dalla morte di Denis Bergamini, l’ex fidanzata Isabella Internò è stata accusata di concorso in omicidio, aggravato dalla premeditazione e da futili motivi. La prima udienza per il processo è fissata per il 25 ottobre, come riporta Angela Geraci oggi sul sito del Corriere della Sera. Il calciatore del Cosenza era stato trovato morto a 27 anni il 18 novembre 1989 davanti alle ruote di un camion sulla strada statale calabrese 106. Per decenni era stato riportato che Bergamini si era tolto la vita gettandosi sotto un camion in corsa. Una versione dei fatti che non ha mai convinto la famiglia, i numerosi fans e chi lo conosceva piuttosto bene. Per anni la famiglia ha spinto sul caso, affinché venisse scovata la verità. Quattro anni fa, finalmente, un procuratore ha affermato che la morte del calciatore non era suicidio e il caso è stato riaperto.

La perizia sul corpo di Bergamini parlava di “morto per soffocamento”. I vestiti ancora intatti, l’orologio integro e i calzini ben tirati sul polpaccio rendevano improbabile una morte provocata da un camion in corsa. Già 30 anni fa, come ricorda la giornalista Geraci, la prima autopsia non aveva rilevato sul cadavere i classici segni di trascinamento sotto un mezzo pesante, nessuna frattura o grande abrasione. C’era invece uno schiacciamento da sormontamento sul fianco. L’autopsia era stata a lungo chiusa in un cassetto. La verità sulla morte di Bergamini è rimasta a lungo nascosta. Sparirono inoltre all’epoca anche una nota di servizio dei carabinieri sulle macchine fermate il giorno del delitto e la scatola con i vestiti indossati da Bergamini.

Internò ha oggi 52 anni e l’ipotesi dell’accusa è che l’ex fidanzata, all’epoca 19enne, avrebbe voluto punire Bergamini per aver interrotto la loro relazione. Si suppone che la donna abbia realizzato la messinscena del suicidio, dopo aver narcotizzato e soffocato l’ex fidanzato, con l’aiuto di altre persone che in questo momento non si è ancora in grado di identificare. Fra poco più di un mese verrà forse finalmente fatta chiarezza sul delitto del calciatore. Al processo presenzierà la sorella Donata, che ha a lungo chiesto giustizia per suo fratello senza mai arrendersi.