Nel 1980 nelle campagne di Giarre, vengono trovati i cadaveri di Giorgio e Antonio, uccisi da un colpo di pistola perchè gay. Un duplice delitto che ha portato alla nascita del primo circolo Arcigay in Italia. La verità della storia ha ispirato il documfilm di Beppe Fiorello e il libro di Francesco Lepore “Il delitto di Giarre. 1980: un caso insoluto e le battaglie del movimento LGBT+ in Italia”.

La storia del delitto di Giarre

Il 31 ottobre 1980 i cadaveri di due giovani vengono ritrovati nelle campagne di Giarre, piccolo comune in provincia di Catania. Poco dopo si scoprirà che quei corpi, che giacciono uno accanto all’altro nella Vigna del Principe, appartengono a Giorgio Agatino Giammona, 25 anni, e Antonio Galatola, detto Toni, 15 anni. Tutti li conoscono come “i ziti”, ovvero i fidanzati, di Giarre: entrambi sono stati uccisi da un colpo di pistola alla testa. Inizialmente si pensa a un doppio suicidio ma ben presto si passa a ipotizzare un omicidio-suicidio. Si comprende poi che quei due giovani sono stati uccisi perché omosessuali: un crimine d’odio compiuto in una Sicilia che criminalizza l’omosessualità. A più di 40 anni da quel duplice delitto i colpevoli non sono stati mai individuati, ma la morte di Giorgio e Toni ha scosso fortemente l’opinione pubblica che per la prima volta ha ammesso l’esistenza dell’omofobia in Italia.

Delitto di Giarre- Photo Credits MessinaToday

Il primo circolo Arcigay

L’autore o gli autori di quel brutale omicidio non verranno mai scoperti, ma quell’evento ha smosso gli animi dell’Italia sul tema dell’omofobia. Poco dopo, infatti fu fondato a Palermo il primo nucleo di Arcigay ad opera di don Marco Bisceglie, sacerdote gay. Un episodio tragico che è diventato un momento fondamentale per la nascita dei movimenti e dei diritti LGBTQ+. Francesco Lepore, ex sacerdote e attivista, ha scritto un libro-ricostruzione sulla vicenda. Moltissimi film, docufilm e libri hanno narrato del caso, tra cui uno dei più recenti “Stranizza d’amuri” di Beppe Fiorello.

Francesco Lepore “È venuta fuori la verità”

L’autore del libro “Il delitto di Giarre. 1980: un caso insoluto e le battaglie del movimento LGBT+ in Italia” Francesco Lepore, ha racchiuso in questo un’inchiesta giornalistica del delitto. Lepore ha deciso di costruire la verità partendo da zero, nonostante lo “smarrimento” del fascicolo dell’indagine, è riuscito ad accedere all’archivio comunale e ad intervistare amici e parenti di Giorgio e Toni. La scoperta dell’autore ha mostrato ciò che si è sempre saputo “si trattò di un delitto d’onore organizzato da alcuni componenti delle due famiglie per lavare nel sangue l’onta inaccettabile dell’omosessualità. Già ai tempi, un collega giornalista aveva intuito qualcosa, ma si preferì sostenere la “verità” giudiziaria che, nel giro di pochi giorni, portò alla chiusura del caso” dice Lepore nell’intervista con Vanity Fair. Nonostante il caso sia rimasto irrisolto, ha contribuito a segnare una svolta storica per quanto riguarda i diritti civili.

Giulia Simonetti

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